Superstrada Malpensa-Magenta-Vigevano, scontro rinnovato
Per il fronte critico, capitanato da M5S agricoltori e sindaci, la bocciatura al Tar è una conferma dell'inadeguatezza del progetto; per i sindaci schierati per il Sì la sentenza conferma il progetto
Dopo la bocciatura da parte del Tar della superstrada Magenta-Vigevano, si riaccende lo scontro sull’opera, prolungamento della Statale 336 da Malpensa.
«Faccio appello ai sindaci, ora è necessario fare fronte comune per valutare, anche con assemblee pubbliche che coinvolgano direttamente i cittadini, progetti di mobilità realmente utili e condivisi. Le infrastrutture devono rispondere ai reali bisogni dei cittadini e passare al vaglio di analisi costi-benefici» ha detto Massimo De Rosa, consigliere regionale del M5S Lombardia, dopo la bocciatura del TAR della contestata Vigevano-Malpensa.
«Robecco, Abbiategrasso, Cassinetta necessitano di interventi per alleggerire il traffico in transito non di infrastrutture faraoniche che riempiono le tasche ai politici e ai loro amici, devastando imprese, paesaggio e il territorio».
L’esponente del Movimento 5 Stelle rilancia la richiesta, alternativa, di un potenziamento del trasporto pubblico, incentrati sul «raddoppio della linea ferroviaria Milano-Mortara» e sul prolungamento della S9 fino ad Abbiategrasso. Oggi la linea da Milano si attesta ad Albairate, essendo gli ultimi km fino ad Abbiategrasso ancora a binario unico e l’intervento di raddoppio consentirebbe di aumentare il numero di corse in partenza dalla città (oggi la S9 arriva ad Albairate con una corsa ogni trenta minuti).
E sul versante stradale? «Nell’immediato va riqualificata la rete viaria esistente, e penso soprattutto alla Sp114 e alla Sp494», continua De Rosa, secondo cui il vero tema è il collegamento del Pavese con Milano, più che con Malpensa.
Dall’altra parte – rispetto ad agricoltori, M5S, Città Metropolitana – ci sono i sostenitori del progetto di superstrada, che contano anche su alcuni sindaci capitanati da Andrea Sala, sindaco di Vigevano. «Dalla sentenza – sottolineano – emergono due elementi rilevanti: il tracciato approvato dal Cipe di fatto non è stato contestato; tutti gli elementi pretestuosi dei comitati “no TANG” non sono stati accolti e hanno ricevuto dal Tribunale Amministrativo definizioni quali : “…inammissibile…” o “…infondato…” o “…genericità…”».
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