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A Malpensa e Linate scatta la cassa integrazione per oltre 5mila persone

Accordo tra sindacati e le società Sea ed Airport Handling. Avviate le procedure necessarie anche per gli altri settori. Lunedì chiude Linate

malpensa durante il coronavirus

Riguarderà almeno 5mila persone, ma man mano si dovrebbe arrivare fino a 20mila: gli aeroporti di Milano, Malpensa e Linate, aprono la cassa integrazione, dopo l’azzeramento del traffico passeggeri a causa dell’emergenza Coronavirus.

Oggi l’accordo tra le sigle sindacali e le due più grandi società, il gestore Sea e Airport Handling, principale operatore dei servizi di terra. Un accordo che dà stabilità a migliaia di lavoratori: «Duemila di AirportH, qualche centinaio in più per Sea» dice Luigi Liguori, coordinatore trasporto aereo della Filt-Cgil.

«A catena questo poi porterà alla cassa integrazione per gli interinali, almeno altre 7-800 persone» aggiunge Renzo Canavesi, del sindacato Cub Trasporti. In questo caso le agenzie che forniscono i lavoratori attivano propri fondi con i bilaterali.

Fino a qui le aziende hanno operato con strumenti ordinari di fronte a una situazione quantomai straordinaria: «Ferie arretrate, permessi retribuiti. Qualcuno ha iniziato a far fruire anche delle ferie 2020, a quel punto li abbiamo stoppati». Del resto, in questo quadro, la cassa integrazione è l’unica prospettiva realistica.

Altri accordi sono già in cantiere per altre grandi società aeroportuali, come gli operatori del catering Dnata ed Air Chef. Più tempo potrebbe richiedere la cassa per Aviapartner, che verrebbe demandata ad un accordo nazionale più ampio.

Malpensa ormai è aperta per il cargo, legame che non si può interrompere

Ma alla fine di quanti lavoratori si parla? «20mila tesserini aeroportuali a Malpensa, 5mila a Linate: tra diretti e indotto alla fine arriveremo a 20mila» calcola Liguori.

Con Linate che chiude da lunedì e Malpensa al lumicino, rimane solo qualche incertezza sul destino di Orio al Serio: crollato il traffico passeggeri, dovrebbe rimanere solo il cargo per DHL ma si sta ancora definendo.

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Roberto Morandi
roberto.morandi@varesenews.it
Fare giornalismo vuol dire raccontare i fatti, avere il coraggio di interpretarli, a volte anche cercare nel passato le radici di ciò che viviamo. È quello che provo a fare.
Pubblicato il 13 Marzo 2020
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