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“Anche dopo un caso di Coronavirus al Cargo lavoriamo senza protezioni”, la denuncia di Cub Trasporti

"La salute prima di tutto":Cub Trasporti ritorna ancora sulla condizione dei lavoratori al Cargo, privi di protezione dal contagio da Coronavirus

Cargo City Malpensa

«Ai lavoratori del terminal 2 di Milano Malpensa viene misurata la febbre ogni giorno su decisione di Sea, mentre noi al Cargo non abbiamo nemmeno le mascherine».

A denunciare questa situazione lavorativa è il Cub Trasporti (che si era attivata già a metà mese, pochi giorni dopo l’istituzione della Lombardia come zona rossa): «Non ci sono le condizioni per lavorare in sicurezza, soprattutto se si pensa che i dipendenti di Cargo entrano in contatto con i camionisti: non hanno guanti, mascherine e non possono nemmeno lavorare tenendo le distanze consigliate per non trasmettere il coronavirus».

Malpensa Cargo, a differenza di tutti gli altri aeroporti lombardi, rimane aperto per continuare a far circolare le merci.

«L’azienda deve cambiare il suo modus operandi, la priorità deve essere la salute dei lavoratori. Dallo scoppio della crisi a oggi il messaggio che è passato dai corridoi della direzione all’ufficio operativo è fortemente negativo. La comunicazione è stata scarsa e poco trasparente, gettando molte persone nello sconforto, nell’incertezza e nella paura, per sé stessi e per i propri affetti».

IL CONTAGIO DA CORONAVIRUS

«Ciò avviene per incuranza dei datori di lavoro: non c’è stato un intervento serio, neanche dopo il caso della lavoratrice di Mle Malpensa residente a Novara che, settimana scorsa, è risultata positiva al Coronavirus», spiega Renzo Canavesi di Cub Trasporti. L’Asl è intervenuta – continua – e hanno lasciato a casa in quarantena alcuni suoi colleghi.

«Il risultato è che molti dei dipendenti spontaneamente non viene a lavorare: ognuno d’altronde reagisce come può, soprattutto se ha parenti anziani o bambini in famiglia e non vuole correre il rischio del contagio». Dunque, in questi giorni i magazzini sono vuoti.

L’invito di Canavesi e degli altri è un cambio di rotta al posto di «tamponare la situazione senza prenderla in mano»; d’altronde, una persona cara «ha già pagato dazio e altre ora hanno paura»: c’è in ballo la salute di tutti.

Nicole Erbetti
nicole.erbetti@gmail.com
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Pubblicato il 26 Marzo 2020
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