Coronavirus, la città di Gallarate ha attivato il Centro Operativo Comunale, con qualche polemica
Sabato è stato attivato il sistema di coordinamento previsto anche dai Decreti emergenziali. Il sindaco: "Non cambia nulla, facevamo già tutto prima". Tra i punti di criticità, che hanno acceso la polemica, l'assistenza ai senzatetto e agli sbandati
Il sindaco di Gallarate Andrea Cassani ha attivato sabato il Centro Operativo Comunale, il cosiddetto “Coc”, sigla divenuta familiare in questi giorni di Coronavirus. Un passaggio che in altri Comuni era già stato fatto in corrispondenza dei primi contagi e che è avvenuto a Gallarate con un po’ di polemica.
Fino a sabato la gestione dell’emergenza non ha visto polemiche e anzi si è vissuta una certa collaborazione, si coglieva qua e là (negli interventi del sindaco, in quelli delle minoranza) la collaborazione tra diverse forze politiche, sulle risposte immediate e su quelle a lungo termine. Sabato scorso l’opposizione ha chiesto l’attivazione del Centro Operativo Comunale.
Il sindaco Cassani ha disposto sabato l’attivazione del Coc, con provvedimento datato appunto 28 marzo e comparso in tarda mattinata di lunedì sull’albo pretorio. Sono previste deleghe alla ProCiv e alla Croce Rossa per i vari aspetti di volontariato, sanità e assistenza alla popolazione.
«Faremo una riunione a settimana, ma si va avanti con tutte le misure che avevamo già avviato» dice Cassani, non nascondendo una certa irritazione per la richiesta dell’opposizione. «Le opposizioni a parole fanno finta di voler aiutare, in realtà fanno polemica sulla costituzione di un COC, misura assolutamente ultronea. Il COC lo coordina il sindaco, i compiti venivano già assolti. In provincia di Bergamo metà dei Comuni l’ha attivato e là mi sembra ci sia una situazione ben peggiore di quella di Gallarate».
Dalle file dell’opposizione Giovanni Pignataro, capogruppo Pd, assicura che non c’è polemica, ma richiama l’importanza dell’attivazione del Coc (come fatto in moltissimi Comuni) per coordinare meglio le risposte emergenziali su tutti i fronti, da quello del soccorso all’assistenza sociale. «Il coordinamento è della Protezione Civile, rispetto a quello del solo sindaco» dice Pignataro. «Ci sono tante problematicità: occorre una gestione coordinata e centralizzata, il Coc garantisce questo e garantisce la partecipazione di tutte le associazioni attive, in maniera non selettiva, sotto il coordinamento della Protezione Civile. Come vediamo anche a livello nazionale, centralizzare il sistema di controllo è utile, mentre qui si va in ordine sparso».
E qui, secondo l’esponente Dem, si arriva ad alcuni elementi concreti: «Faccio l’esempio della “spesa solidale”, che è stata avviata in alcuni quartieri dalle associazioni e che si potrebbe mettere in rete. Altro esempio potrebbe il tema della scuola, di un coordinamento per venire incontro alle esigenze della formazione a distanza (un esempio positivo lo raccontavamo su Cardano al Campo, ndr). Così per gli approvvigionamenti alimentari, che devono essere garantiti a tutti. Allo stesso modo il Coc consente di intervenire per intervenire in quei contesti in cui è a rischio la salute pubblica di tutti, chi ci piacciano o no i soggetti verso cui si deve rivolgere».
Ora: bisognerà vedere cosa cambierà con il Coc (o se invece non ci saranno cambiamenti, come assicura Cassani). Uno dei temi che avrebbe fatto alzare il livello di polemica sarebbe l’assistenza a persone senzatetto e socialmente isolate.
Gallarate deserta nella mattina di venerdì scorso: tra i pochi sulle panchine, proprio una delle persone con problemi di dipendenza che “vivono” in piazzaCassani assicura che «le persone senza casa sono accolte a Casa di Francesco» e che quelle che continuano a stare in strada lo fanno per loro scelta. Il sindaco ha fatto – proprio sabato a metà giornata – un post molto duro verso gli “sbandati” che si ritrovano in piazza, che “con il loro atteggiamento irresponsabile mettono a rischio anche la salute delle altre persone” (il post ha suscitato decine i commenti carichi di odio e auspici di violenza, lo stesso Cassani aveva chiesto di non usare “espressioni violente” e che non sarebbe riuscito a censurare tutto).
D’altra parte, le persone senzatetto – molti con problemi di dipendenze – sono completamente prive di alcuna assistenza e stabilità. E questo sarebbe uno dei problemi sollevati dalle associazioni nei giorni precedenti e che avrebbero portato, indirettamente, alla polemica sulla mancata attivazione del Centro Operativo.
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