Non ci si salva soli
Ora è ancora più importante e decisivo il contributo di ognuno di noi. Dobbiamo evitare la diffusione del virus coscienti che non ci si salva da soli e il rispetto delle indicazioni è fondamentale per uscire dalla crisi. È anche il tempo delle idee e delle proposte per un cambiamento che renda le comunità più forti
Abbiamo tutti una grande responsabilità: dobbiamo impegnarci insieme per fermare la diffusione del virus. È la richiesta pressante di quanti stanno lavorando da due settimane con ritmi pesantissimi. Tanti sanitari non conoscono riposo e faticano a credere possibile che tutti noi ci si renda poco conto della gravità della situazione.
Arriva da questo grido di allarme il restringimento pesante delle misure decise dal Governo. Ora è ancora più importante e decisivo il contributo di ognuno di noi. È una situazione straordinaria di fronte a pericoli straordinari che nessuno di noi poteva prevedere.
La parola nemico è poco adatta perché quel virus potenzialmente lo veicoliamo noi, può diventare parte di noi, anche senza alcun sintomo. Poi il nemico evoca una guerra con tutto l’armamentario che quella condizione si porta dietro. L’immagine più forte è quella della distruzione e non certo quella della ricerca di un modello di comportamento diverso. In quella situazione ognuno cerca di salvare sé stesso prima di ogni altra cosa.
Di fronte alla diffusione del virus invece non ci si salva da soli. Questa idea va evitata ed è pericolosa. Noi non diffondiamo in modo capillare i dati dei contagi paese per paese, perché non dobbiamo credere che, visto che il nostro non ci sia, allora va tutto bene. In provincia abbiamo la grande fortuna di contagi limitati, ma questo richiede ancora più responsabilità.
Non ci salva da soli e ridurre la socialità a cui siamo abituati non significa ridurre la vita sociale. Dobbiamo ripensarla, rivedere comportamenti, ma non lo spirito di comunità che ci caratterizza e che ha nella solidarietà il suo elemento vitale.
In parole semplici una risposta responsabile significa evitare i contatti fisici a tutti i livelli. Significa rispettare le indicazioni date mettendo la massima attenzione senza panico e comportamenti esagerati. È sbagliata l’affermazione “non uscite di casa”, non abbiamo il coprifuoco, perché non siamo in guerra, ma dobbiamo bloccare la diffusione del virus e quindi il contagio. Da qui il severo rispetto di indicazioni e ora anche norme.
Limitiamo gli spostamenti, evitiamo completamente i contatti fisici, curiamo l’igiene. Insomma, tutte quei consigli che vengono dati dagli esperti.
La responsabilità ha poi una seconda faccia. Anche qui ci riguarda tutti a livello personale e collettivo. La società non può collassare. Di fronte alla crisi abbiamo la possibilità di esplorare il cambiamento. È il momento delle idee, dello stupore e non solo della paura. È il momento della condivisione. Non quella fisica come ormai abbiamo capito. È il momento anche delle “pacche sulle spalle” come ci ha scritto un manager di un’azienda del territorio.
“Con un’immagine un pò romantica (ma non credo che in questo momento sia inutile, anzi …) ci è venuta a mancare quella “pacca sulla spalla” (anche virtuale) che l’amico ti dà nel momento del bisogno: non risolve ma risolleva, ti fa sentire meno solo e, soprattutto, è indelebile nella tua memoria”.
Il nostro ruolo, come giornale, cambia in un momento così difficile. Alla classica e fondamentale attività di informazione se ne aggiungerà una di raccolta, cura e proposta rispetto alle idee, alle possibili progettualità che i soggetti potranno mettere in campo. Una sorta di collettore, dove la parola connessione assumerà un valore ancora più esteso. Apriremo canali di comunicazione in tutte le forme possibile fino a poter gestire alcune riunione in streaming permettendovi così di entrare ancora più a contatto con la nostra redazione.
Ogni territorio ha un giornalista di riferimento che si attiverà per conoscere ancora meglio le esigenze che si sviluppano. La nostra forza ed energia è arrivare dove il singolo cittadino fatica ad arrivare. Noi possiamo fare le domande ai soggetti preposti e lo faremo ancora con maggiore puntualità stando vicino ad ognuno di voi.
Da domani anche noi attiveremo procedure nuove di lavoro. Per noi è più semplice perché siamo attrezzati, ma come tanti non siamo abituati a una emergenza così forte. La riunione settimanale sarà realizzata con un hangout collegandoci da remoto. In redazione il numero delle persone sarà ridotto al massimo.
In queste tre settimane che ci aspettano e che avranno forti limitazioni, Varesenews sarà ancora di più al vostro fianco e digitalmente vicino a tutte le comunità. Ci sentirete spesso e potrete continuare a leggere tutte le informazioni che vi possono essere utili o che possono farvi scoprire le tante belle storie che ci sono.
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