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Per nuovi posti di terapia intensiva serve personale: “Ogni aiuto è il benvenuto”

Regione Lombardia ha fatto il punto della giornata sulla diffusione e il contrasto all’emergenza del nuovo Coronavirus. Un contrasto che si muove su due piani: quello sanitario e quello economico

palazzo regione lombardia

La trasformazione degli ospedali, il reclutamento di personale e materiali, l’interlocuzione con il Governo per i provvedimenti economici da attuare e poi i numeri del contagio saliti in Lombardia a 2251 casi positivi con il dato aggiornato alle 17 del 5 marzo.

Regione Lombardia ha fatto il punto della giornata sulla diffusione e il contrasto all’emergenza del nuovo Coronavirus.

Un contrasto che si muove su due piani: quello sanitario, che vede ospedali, medici e personale sanitario in trincea, e quello di stima del danno economico diffuso in tutte le attività della regione per concordare con il Governo le prossime misure da prendere.

Il bilancio dell’emergenza sanitaria, dall’inizio dell’emergenza in Regione Lombardia, è arrivato a questi dati: sono in tutto 2251 i casi risultati positivi, di questi 1169 sono ricoverati in ospedale e 244 in terapia intensiva. Sono 364 le persone risultate positive che si stanno curando in isolamento domiciliare mentre salgono a 370 i pazienti dimessi o guariti mentre sono 98 i pazienti deceduti: «Si tratta in questi casi di pazienti di età avanzata e quasi sempre con altri tipi di complicazioni. L’87% ha più di 75 anni, l’11% ne ha fra 65 e 74 e il 2% fra 50 e 64».

Gallera ha aggiornato anche i dati che riguardano il personale sanitario, risultato positivo al 12% del totale, e sulle 11.000 persone in isolamento volontario.

Sul fronte economico il vicepresidente Fabrizio Sala ha spiegato: «Continua l’interlocuzione con il Governo dopo che ieri abbiamo preparato un documento condiviso con le regioni. Stiamo lavorando in queste ore per stimare il danno economico immediato nei diversi settori economici della regione e le priorità degli interventi. Lavoriamo sia nel confronto con il Governo che al nostro interno per i primi provvedimenti».

Le speculazioni sulle mascherine

L’assessore Caparini ha parlato di grosse difficoltà nel reperimento degli strumenti per la protezione personale che servono ai sanitari impegnati in prima linea. «C’è una speculazione a livello internazionale intorno questi dispositivi di protezione personale. Le ditte hanno aumentato la loro produzione ma non tanto quando la domanda vorrebbe e all’estero c’è chi approfitta di questa situazione. Il prezzo delle mascherine è lievitato di mille volte e per dare un ordine di grandezza se prima ne doveva ordinare 150mila all’anno oggi ce ne servono 150mila al giorno. Ci sono Traders e società di intermediazione che speculano e fanno sciacallaggio».

L’emergenza sanitaria

A fare il punto sulla riorganizzazione degli ospedali è stato ancora una volta l’assessore al welfare Giulio Gallera: «Faccio gli elogi al gruppo di intensivisti, medici, infermieri e tutti quelli che stanno fronteggiando l’emergenza in prima linea. Tutti i giorni facciamo il punto in videoconferenza con i direttori generali impegnati nella trasformazione dei reparti. Ad oggi abbiamo attivati 321 nuovi posti letto di terapia intensiva dedicati al coronavirus”.

Gallera ha anche ricordato che la Lombardia sta facendo uno sforzo straordinario per reperire nuovi medici. “In due giorni – ha spiegato – ne sono stati assunti 136, fra questi a Lodi sono arrivate 83 nuove unità (19 medici, 47 infermieri e 17 OSS) e tra questi 5 medici e 8 infermieri dell’esercito che sta arrivando in aiuto anche a Seriate con 10 medici e 8 infermieri che entreranno in servizio domani. Anche a Crema, Seriate e Cremona sono stati assunti 39 medici, 78 infermieri e 18 OSS”.

L’assessore ha quindi sottolineato la “solidarietà del sistema”, a Lodi infatti sono arrivati medici e infermieri dal Besta, dal gruppo San Donato, da Pavia, dal Fatebenefratelli, dal Niguarda e altre strutture ancora. “Siamo davanti ad un grande sforzo corale – ha detto – e il sistema regge anche se gli afflussi nei pronto soccorso nelle strutture frontiera continuano a essere di 50/70 nuovi pazienti che entrano con complicazioni polmonari”.

Ogni aiuto e contributo da specializzandi, medici in quiescenza, ONG è molto ben gradito – ha aggiunto l’assessore – e avremmo la possibilità di aprire nuovi posti letto, ma ci mancano le forze. Abbiamo bisogno delle migliori energie perché qualsiasi contributo, da specializzandi a medici in pensione alle Ong, non solo è benvenuto, ma assolutamente necessario”.

La zona rossa

Rispondendo alle domande circa l’istituzione di una nuova ‘area rossa’, Gallera ha spiegato che da notizie informali dell’Istituto Superiore di Sanità c’è “un orientamento a chiedere misure importanti sul territorio” che afferisce al Nord Est della provincia di Bergamo. “I tecnici stanno facendo le loro valutazioni, ma ad oggi il Governo non ci ha sottoposto una misura formale. Aldilà dell’assunzione di un provvedimento restrittivo invitiamo i cittadini di quel territorio a restringere la vita sociale aldilà dell’attività lavorativa e di essere molto attenti e prudenti”.

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Pubblicato il 05 Marzo 2020
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