Requisire e smistare: il lavoro dell’Agenzia delle dogane nei giorni del Coronavirus
È un pezzo del lavoro di coordinamento degli strumenti di protezione e dei ventilatori, in questo momento d'emergenza
«Di questi tempi alle dogane va così: da un lato si blocca e requisisce (in sostanza i beni vengono acquistati con provvedimento urgente dalle pubbliche autorità, dietro corresponsione di un indennizzo), dall’altro si cerca di minimizzare i tempi per sdoganare le merci». Un articolo su Gli Stati Generali racconta il lavoro dell’Agenzia delle dogane e gli interventi di requisizione per far arrivare mascherine e materiale sanitario agli ospedali e alla Protezione Civile.
Con il decreto Cura Italia l’Agenzia delle dogane è diventato infatti il soggetto chiamato alle requisizioni dei beni mobili per esigenze sanitarie. Il commissario Domenico Arcuri ha infatti disposto la requisizione per lo stato di emergenza: in questo frangente bisogna capire a chi dare priorità, perché ci sono ospedali che sono in grande difficoltà
In questi giorni sono state avviate perquisizioni un po’ in tutta Italia, anche all’aeroporto di Milano Malpensa, dove si lavora anche per far arrivare ogni singola mascherina e ventilatore agli ospedali lombardi.
Come si è visto anche per precedenti spedizioni gestite con performance da record, poi, sono fondamentali i tempi di ispezione e smistamento: «Dal momento in cui la merce arriva al momento in cui viene caricata sui camion non trascorre nemmeno un’ora e mezza. Ogni minuto guadagnato per una mascherina significa una vita umana. Questo è il cuore della nostra missione», racconta Mauro Di Mirco, funzionario della direzione regionale delle dogane di Milano.
Le requisizioni iniziano nel momento in cui la merce atterra all’aeroporto e tutto viene fatto sotto la guida e le indicazioni della Protezione Civile. Arrivata la merce si vede a chi è indirizzata: se è destinata a una società commerciale, scatta un’esigenza di natura prioritaria che prevale sulla ragione commerciale dell’operazione. E si perquisisce il materiale, ma tutto ciò viene comunque pagato.
Un episodio di questo tipo è avvenuto sabato 21 marzo, quando, a Milano Malpensa, sono state requisite 900 mila mascherine chirurgiche, destinate alla società Aria S.p.A di Milano, l’Azienda Regionale per l’Innovazione e gli Acquisti di Regione Lombardia. Domenico Arcuri ha annunciato la requisizione e le ha consegnate alla Protezione Civile.
Il reportage completo, relativo a tutti gli aeroporti e le frontiere terrestri, lo trovate su Gli Stati Generali
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