Coronavirus, nuovo decesso e un nuovo positivo a Ferno
Lo annuncia il sindaco, dopo le comunicazioni di ATS Insubria. Sino a ad oggi sono 17 casi positivi al COVID-19 in comune tre dei quali non ce l'hanno fatta
«Ho avuto comunicazione da parte dell’ATS Insubria di Varese di un altro decesso sul nostro territorio – spiega il sindaco Filippo Gesualdi – Inoltre, un’altra persona è risultata positiva al test Covid-19 e altre sei sono in osservazione. Per queste ultime, l’auspicio è che i tamponi diano esito negativo, ma, purtroppo, per il momento non ci sono certezze in tal senso».
Sino a ad oggi a Ferno ci sono stati avuto 17 casi positivi al COVID-19, tra cui tre pazienti dimessi, ma ancora positivi e tre persone che non ce l’hanno fatta.
«Con riferimento al nuovo caso positivo, di cui per il rispetto della privacy come ho già avuto modo di ribadire, non possono essere diffusi i dati personali sono stati attivati tutti i protocolli medici e predisposte le misure necessarie per la tutela di chi potrebbe aver avuto contatti diretti – spiega ancora il primo cittadino – A nome mio e di tutta l’Amministrazione formulo le più sentite condoglianze ai familiari delle persone che ci hanno lasciato. Vi siamo vicini in questo momento di dolore. Massima vicinanza e un augurio di pronta guarigione anche a chi sta ancora lottando contro il virus e a tutti i familiari in ansia per i propri cari».
Il sindaco conclude con un appello: «Anche alla luce di questi nuovi dati, in controtendenza con l’andamento generale della regione Lombardia, faccio un appello accorato a tutti i cittadini di rispettare scrupolosamente le norme contro la diffusione del virus. E’evidente che non è ancora giunto il momento di abbassare la guardia, anzi. Purtroppo i dati di Ferno ci impongono l’obbligo della massima attenzione nei nostri comportamenti».
Ferno ha la più alta percentuale di persone positive al virus di tutti i comuni del circondario di Malpensa rispetto alla popolazione residente. «Questo è un primato che Ferno non voleva certamente conseguire – conclude Gesualdi – Ma è un dato di fatto su cui occorre riflettere profondamente prima di interpretare con superficialità gli inviti a restare a casa o di porre in essere comportamenti non rispettosi delle restrizioni che il Governo e la Regione motivatamente ci stanno imponendo. Ci sono ancora troppe persone che non rispettano le regole e questo incide e potrà incidere sui futuri possibili contagi»
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