Rompere l’isolamento di bambini autistici e disabili, nei giorni del Coronavirus
Vengono seguiti a distanza, ci si interfaccia con la scuola e si creano nuove occasioni. Il consorzio Unison racconta il lavoro a livello territoriale
In questa circostanza emergenziale di contagio da Covid-19, in cui le disposizioni ministeriali e regionali impongono l’isolamento, si corre il rischio di veder aumentare il livello di esclusione sociale di bambini e nuclei familiari che già vivono situazioni di vulnerabilità. Unison ha dunque deciso di continuare le sue attività: il consorzio fondato nel 2001 e attivo nelle province di Varese, Milano e Como, ha sperimentato nuove soluzioni per 700 minori con il coinvolgimento di 250 operatori.
«Alcuni dei minori in carico ai servizi – ha spiegato il consorzio – vivono in situazioni di povertà educativa, trascuratezza o conflittualità tra gli adulti e la convivenza forzata non può che compromettere ulteriormente la loro condizione».
«In forte situazione di vulnerabilità sono, inoltre, i minori disabili, che già hanno difficoltà relazionali e cognitive e rischiano, se privati dalla possibilità di andare a scuola e di svolgere attività educative e rieducative, motorie o aggregative, di trovarsi in una posizione di estrema marginalità e isolamento».
«Per questi motivi è fondamentale non interrompere gli interventi di supporto educativo, cercando di sostituire temporaneamente la presenza fisica dell’educatore con una presenza virtuale. Da molti anni Unison, attraverso gli operatori della consorziata Logos, investe nello sviluppo e nella ricerca pedagogica, cercando di essere sempre in sintonia con i codici e i linguaggi dei minori, che oggi sono soprattutto quelli digitali; ha investito risorse nell’aggiornamento e nella formazione dello Staff e del personale sui temi della cyberpedagogia ed ha dimestichezza con tutti i Social media ed i canali comunicativi virtuali utilizzati da preadolescenti ed adolescenti».
I comuni dell’alto milanese nei quali Unison opera sono quelli dell’azienda Castanese (Arconate, Buscate, Magnago, Vanzaghello), Canegrate e Basiglio.
Ci sono diverse esperienze significative attualmente in corso.
Arconate
Progetto educativo di classe a distanza
L’educatrice segue due bambini disturbo dello spettro autistico e un bambino con difficoltà cognitive e correlate, classe prima elementare per 15 ore alla settimana.
Costruzione di una storia illustrata per spiegare attraverso metafore la situazione sanitaria nazionale, i bambini realizzano un elaborato 3D del personaggio, con materiale di riciclo, e scrivono una parola. La suggestione viene raccolta dall’educatrice, elaborato sul piano emotivo e restituita attraverso un ideo/foto. Condiviso con i genitori in piattaforma didattica e le parole dei bambini utilizzate dai docenti per avviare i contenuti didattici.
Magnago
Progetto educativo di classe a distanza
L’educatrice segue due bambini disturbo dello spettro autistico e un bambino con difficoltà cognitive e correlate, classe prima elementare per 15 ore alla settimana.
Costruzione di una storia illustrata per spiegare attraverso metafore la situazione sanitaria nazionale, i bambini realizzano un elaborato 3D del personaggio, con materiale di riciclo, e scrivono una parola. La suggestione viene raccolta dall’educatrice, elaborato sul piano emotivo e restituita attraverso un ideo/foto. Condiviso con i genitori in piattaforma didattica e le parole dei bambini utilizzate dai docenti per avviare i contenuti didattici.
Vanzaghello
Progetto educativa di classe a distanza
L’educatrice segue due bambini disturbo dello spettro autistico e un bambino con difficoltà cognitive e correlate, classe prima elementare per 15 ore alla settimana.
Costruzione di una storia illustrata per spiegare attraverso metafore la situazione sanitaria nazionale, i bambini realizzano un elaborato 3D del personaggio, con materiale di riciclo, e scrivono una parola. La suggestione viene raccolta dall’educatrice, elaborato sul piano emotivo e restituita attraverso un video/foto. Condiviso con i genitori in piattaforma didattica e le parole dei bambini utilizzate dai docenti per avviare i contenuti didattici.
Azienda Castanese
Progetto di sostegno scolastico ad personam a distanza
Ragazzo di 16 anni con ritardo cognitivo e tendenza al ritiro sociale. L’educatrice ha le credenziali per entrare nella piattaforma scolastica e sostenere quindi il minore nella riorganizzazione del percorso didattico a distanza. L’educatrice media la relazione con i familiari, fornendo soprattutto alla mamma strumenti adeguati per una gestione efficace della relazione con il figlio, tendenzialmente oppositivo. L’educatrice promuove attività di gruppo con i pari, affinché la distanza sia solo fisica: attraverso videochiamate e report fotografici, challenge di cucina, condivisione di musica e film, sfide con i videogames.
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