A Castano Primo il Villoresi rimane aperto. “Ottimo comportamento dei cittadini”
"La richiesta dell'esercito per presidiare i Navigli? Una boutade". Il sindaco Giuseppe Pignatiello ha deciso di mantenere aperte le alzaie del canale Villoresi, dopo aver constatato insieme alla Polizia il buon comportamento dei cittadini
Un segnale in controtendenza da Castano Primo. Il comune gestisce le alzaie sul canale Villoresi all’interno dei propri confini, e ha deciso di mantenere aperto l’accesso ai cittadini e ai ciclisti. «Finora, il comportamento delle persone è stato all’altezza. Quindi teniamo aperto» ha dichiarato il sindaco Giuseppe Pignatiello.
Le sue dichiarazioni riflettono un’opinione chiaramente diversa rispetto ai sindaci dei comuni sul Naviglio Grande, che in una lettera a Regione Lombardia, prefettura e questura hanno chiesto l’intervento dell’esercito per sorvegliare le sponde del corso d’acqua. «Mi sembra una boutade» ha tagliato corto Pignatiello, pur rispettando la decisione del Consorzio Et Villoresi di tenere chiuse le alzaie di sua competenza. «Non giudico la loro scelta; se hanno preferito chiudere hanno le loro ragioni» ha spiegato, precisando che per quanto riguarda Castano Primo le decisioni spettano a lui e alla giunta. «Per quanto riguarda il tratto del canale Villoresi che scorre sul territorio castanese, ce ne occupiamo noi. Io, gli assessori e anche la Polizia Locale ci passiamo tutti i giorni per controllare la situazione. Finora i cittadini si stanno comportando molto bene: poche persone, ben distanziate e dotate di mascherina. Per questo abbiamo deciso di tenere aperti; del resto, il DPCM lo consente». La scelta del sindaco va di pari passo con la richiesta di Legambiente e Legambici di tenere aperte le alzaie per permettere ai pendolari di muoversi con la bici.
Si tratta di una questione che negli ultimi tempi ha riacquistato grande importanza: la pandemia da coronavirus ha riportato in auge le discussioni sugli incentivi alla mobilità dolce. Milano ha già avviato un progetto, ancora allo stato iniziale, per favorire la circolazione delle bici, partendo dall’applicazione della segnaletica orizzontale in punti tradizionalmente critici per i ciclisti. Nei comuni di provincia, dove l’utilizzo della bicicletta è più difficile per diversi motivi, i prossimi saranno mesi importanti per capire se anche nelle città e nei paesi più piccoli sarà possibile un’idea diversa di mobilità.
Il boom della bicicletta nell’era Covid: Milano ci pensa, la provincia la seguirà?
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