Dal balzo del Caproni al museo: Volandia compie 10 anni
L'8 maggio 2010 veniva inaugurato il parco-museo del volo. Dieci anni all'insegna dell'acquisizione di nuovi "pezzi" e collezioni, sempre nel solco di una grande tradizione, aeronautica e museale
Volandia compie 10 anni: era l’8 maggio del 2010, quando il parco museo del volo aprì le porte, dopo il tradizionale taglio del nastro.
Un anniversario celebrato oggi in questa situazione anomala, ma “con tanta voglia di crescere ancora”, come scrive la pagina Facebook del museo.
Volandia occupa gli storici spazi delle Officine Caproni di Vizzola Ticino, uno dei “semi” dell’aeronautica a Malpensa e nell’intera provincia di Varese: Gianni Caproni, da Trento, scelse la brughiera per i suoi primi esperimenti aeronautici. Il balzo di quell’instabile primo velivolo – il Ca.1 – sopra il terreno coperto di soffice brugo è stato rievocato nel 2010 proprio sulla “pista” in erba di fronte agli hangar oggi sede dei laboratori di restauro (dei volontari del museo e di altre associazioni).
E pensare che fu la stessa Caproni, anni fa, a inaugurare anzitempo la vocazione museale dei padiglioni di Vizzola Ticino, con una prima esposizione dei velivoli Caproni, poi trasferiti nel museo di Trento (Volandia ha comunque il Ca.1 originale e un Caproni Ca.18).
Gli aerei Caproni allineati nello stabilimento di Vizzola, 1973, foto wikipediaVolandia, in questi dieci anni, ha arricchito la sua collezione anno dopo anno: la “voglia di crescere ancora” c’è stata ogni anno, per la Fondazione guidata da Marco Reguzzoni.
E così sono arrivati i jet militari, ma anche pezzi di storia dell’aviazione prebellica come il Douglas Dc3 (atterrato a Malpensa e poi trasferito con gru). E ancora il Dc-9 dei voli di Stato, identico a quello usato da Pertini e Papa Giovanni Paolo II, e gli altri “grandi aerei” esposti all’aperto, che ricordano la fase del Dopoguerra nell’aviazione civile.
Nel 2015 l’acquisizione della Collezione Ogliari, che amplia il raggio d’azione del museo anche ai trasporti terrestri, con una vocazione ribadita dallo spazio del museo Flaminio Bertoni allestito nel 2016. Mentre da terra si guarda anche allo spazio, con un’area dedicata di grande valore anche scientifico, grazie alle collaborazioni con associazioni e divulgatori. Senza dimenticare le nuove frontiere del volo, come i droni che hanno una loro area specifica.
Il museo di Volandia è anche uno spazio “vivo”, da visitare più volte perché le sue esposizioni evolvono: non è più visibile ad esempio il “fantasma del deserto” che era uno dei punti forti del primo allestimento, ma in compenso si trovano nuovi pezzi come l’F-104 Starfighter ottenuto dall’Heersmuseum di Berlino., segno anche di un riconoscimento internazionale del museo a fianco a Malpensa.
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