La multa, le polemiche e le dimissioni paventate. Il caso di Fusetti
L’assessore di Castano Primo si era sfogato sui social per una multa. Dopo le polemiche dell’opposizione ha valutato le dimissioni. Pignatiello: “Le avrei stracciate”
Un piccolo caso politico generato da una multa. Il protagonista è Luca Fusetti, assessore di Castano Primo con delega a istruzione, cultura, attività produttive, turismo e Smart city, e impegnato da poco in un nuovo progetto di valorizzazione del territorio, ‘I custodi delle vie d’acqua’.
Mercoledì 13 maggio aveva ricevuto una multa per eccesso di velocità a Busto Arsizio, quando fu fermato dalla Polizia Locale mentre viaggiava a 71 chilometri orari in una strada con limite a 50. Il caso è nato da un post su Facebook dello stesso Fusetti, che ha pubblicato il verbale con tanto di dichiarazione caustica: “È da miserabili fare cassa in questo periodo, in cui la gente fatica ad arrivare alla fine del mese”. “Luca Fusetti sbaglia e paga”, ha commentato nel post, aggiungendo però che “ho la fortuna di non avere seri problemi economici. Ma se al posto mio ci fosse stato chi ha l’attività chiusa da mesi, o chi ha tre bocche da sfamare ma non ha ricevuto la cassa integrazione?”.
Le dimissioni richieste da Lega e Comitato per Castano
“L’assessore Fusetti ha sbagliato. Tre volte” ha dichiarato il leghista Daniele Rivolta. “La prima infrangendo il codice della strada, la seconda verbalizzando una dichiarazione offensiva nei confronti della Polizia Locale, definendo gli ufficiali addirittura ‘miserabili’ e senza presentare nessuna scusa. La terza, infine, per aver messo in imbarazzo l’amministrazione di Castano Primo e i suoi cittadini. Ci aspettiamo le dimissioni”.
Alberto Moiraghi del Comitato per Castano gli ha fatto eco: “Sono indignato, deluso e rattristato. Da oggi non mi sento più rappresentato dall’assessore. Si tratta – ha commentato – di un atto vile e sgradevole: i poliziotti hanno semplicemente fatto il loro dovere. L’unica soluzione sono le dimissioni”.
I due gruppi di minoranza stanno preparando una mozione di sfiducia, che non verrà però votata da Roberto Colombo del gruppo misto. “Sono toni inaccettabili. Il sindacato della Polizia Locale ha ricordato la vicenda di un ministro britannico (Chris Huhne, ndr) che si dimise proprio per aver ricevuto una sanzione per eccesso di velocità (in realtà si dimise dopo l’avvio di un processo contro di lui, per aver ostacolato il corso della giustizia, ndr). Detto ciò – ha precisato – per quanto accaduto non ritengo di dovermi associare alla richiesta di dimissioni dell’assessore Fusetti: il fatto, pur se inopportuno, non ha assunto caratteri offensivi o denigratori, era semmai l’espressione del disappunto del quisque de populo raggiunto da una sanzione amministrativa ritenuta ingiusta”.
Le scuse e le dimissioni. Pignatiello: “Le straccerei”
Alla fine è arrivata la risposta attesa da Fusetti, che è in parte tornato sui suoi passi e ha ammesso i suoi errori: “Non ci si dovrebbe vergognare di ammettere gli errori. Esprimo il mio rammarico per aver raffigurato il mio personale sconforto, con un termine ritenuto offensivo e preso in prestito da un classico della letteratura mondiale; la carica istituzionale richiede sempre l’uso di termini politicamente e socialmente corretti. Chiedo scusa. La sanzione l’ho già pagata, rinunciando a contestarla per via dell’errore di scrittura delle mie generalità, come molti mi hanno fatto notare. Non è nel mio stile. Non penso di aver offeso l’Associazione Vittime della Strada, ma in ogni caso donerò il mio 5×1000 all’associazione. Ringrazio gli agenti di Polizia Locale per il loro servizio e mi riserbo di valutare le mie dimissioni”.
Ipotesi prontamente esclusa dal sindaco Giuseppe Pignatiello: “Se Luca dovesse presentarmi le sue dimissioni, le straccerei senza pensarci. Abbiamo vissuto mesi tremendi, carichi di tensione e sacrifici. Ora più che mai è indispensabile essere tolleranti, comprendere le necessità di ognuno e darci reciprocamente una mano per risollevarci. Luca, come tutta la Giunta, in questi tre mesi ha lavorato senza risparmiarsi oltrepassando i limiti della tolleranza della fatica. Rinnovo la mia fiducia in lui e nel grande lavoro svolto, e apprezzo l’umiltà di chiedere scusa: una delle cose più rare e belle che possano esistere in politica e nella vita di tutti i giorni”.
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