Nascono I custodi delle vie d’acqua. “Per ridare valore al nostro territorio”
Per ora sono solo un gruppo di appassionati del territorio, ma l'obettivo è valorizzarne la ricchezza. "Se gli spostamenti saranno più difficili, riscoprire i nostri paesi sarà fondamentale"
«Galeotto è stato il Covid-19, che ci ha rinchiuso in casa e ci ha dato tempo per pensare bene al nostro progetto. Ma esisteva da tempo nelle nostre teste». Da pochi giorni sono nati ufficialmente ‘I guardiani delle vie d’acqua‘, un gruppo di volontari residenti tra i comuni di Turbigo, Castano Primo, Cuggiono, Arconate, la cui missione è valorizzare il territorio e dare spazio e voce a quanto di buono già c’è.
Tra gli organizzatori troviamo persone impegnate nella politica dei rispettivi comuni di appartenenza: Francesco Gritta, consigliere di Turbigo da vivere, Serena Longoni, ex assessore a Cuggiono (nella giunta caduta a febbraio). E Luca Fusetti, regista del progetto e impegnatissimo assessore nell’amministrazione castanese a guida Pignatiello con deleghe a istruzione, cultura, attività produttive, turismo e smart city.
«Ma non siamo legati alla politica» precisa Fusetti. «Non siamo un’organizzazione, né un’associazione. Per ora siamo un semplice gruppo di appassionati del nostro territorio, che ha tante bellezze e opportunità. Di noi, oggi, c’è solo una pagina Facebook e un gruppo Whatsapp, dove ci scambiamo le nostre idee». Ma nelle intenzioni dei custodi non c’è né eccessiva modestia né particolari velleità: «Non ci poniamo limiti, ma per il momento vogliamo essere semplicemente una vetrina per chi già valorizza il territorio. Magari diventeremo un’organizzazione, chissà, non lo escludiamo».
Il logo dei Custodi delle vie d’acqua, creato da Serena LongoniDa cosa nasce il nome? L’idea è partita da Gritta, da tempo impegnato per chiedere maggiori controlli sulla qualità dell’acqua del Naviglio Grande. «I corsi d’acqua che attraversano i nostri comuni sono una caratteristica che ci contraddistingue. Il Naviglio ha fatto crescere il nostro territorio, e sarebbe bello poter far conoscere la sua storia, legata indissolubilmente con quella di queste zone».
Il nome rimanda ai Custodi delle vie cave, organizzazione attiva nella Maremma toscana e nata a Sorano, in provincia di Grosseto: «Ci siamo ispirati a loro. Hanno un territorio vasto, con una ricchezza storica impareggiabile, la cui peculiarità sono le cosiddette vie cave, parte di un’antica rete viaria scavata nel tufo, materia di cui è prevalentemente formato il circondario. Sono una grande attrazione turistica, e i Custodi si occupano proprio della loro valorizzazione, attraverso l’organizzazione di iniziative per farle conoscere, l’aggiunta di cartelli informativi, la pulizia dei sentieri. Noi ovviamente non abbiamo le cave, ma l’idea è la stessa: ridare valore al concetto di comunità, renderla più coesa, e ritrovare un sentire comune. Soprattutto in questo periodo».
Il coronavirus non ha portato alla nascita dei Custodi delle vie d’acqua, ma ne ha velocizzato il processo. «L’isolamento in casa ci ha dato tempo per pensare bene al nostro progetto. E gli dà maggiore importanza: nell’ottica di una pandemia con cui dovremo convivere per ancora tanto tempo, gli spostamenti saranno limitati e così il turismo, o perlomeno l’idea che abbiamo di turismo. Far riscoprire la bellezza dei nostri territori adesso diventa fondamentale».
«Abbiamo già idee per il futuro prossimo. È tutto in divenire per noi; presto presenteremo le nostre prime proposte».
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