Pedalare nel verde, le più belle piste ciclabili della provincia di Varese
Sono tante le piste ciclabili in provincia di Varese. Ecco 8 itinerari scelti per voi, tra specchi d'acqua, prati verdeggianti e piccoli borghi
Scoprire le bellezze del nostro territorio in sella alla bici, da soli o in compagnia. Il territorio varesino, con oltre 100 chilometri di piste ciclabili già realizzate, è particolarmente adatto al cicloturismo e offre suggestivi itinerari per gli amati delle due ruote.
Lago di Varese
Il grande classico: ventotto km tutto intorno al lago. Punti di accesso più comodi sono Gavirate, il lido della Schiranna sotto Varese (la città è raggiungibile con ciclabile), il parcheggio del supermercato Tigros di Azzate. Il percorso è lontano da quasi tutti i paesi, ma ricco di punti di sosta e ristoro. Tra tutte le deviazioni merita soprattutto quella – segnalata – che porta a Cazzago Brabbia, con le splendide ghiacciaie usate per la conservazione del pesce, un piccolo parco comodo anche per sosta.
Negli ultimi anni il Comune ha anche allestito un nuovo tratto alternativo che consente di proseguire vicini al lago e riconnettersi più avanti con la ciclabile principale.
Consigliata per: chi vuole pedalare a ritmo lento
Adatta ai bambini (giro completo – 28 km – dai 7-8 anni)
Lago di Comabbio
Le passerelle a filo d’acqua sono il simbolo di questa ciclabile, che si può associare a quella del lago di Varese, a cui è collegata da un tratto di raccordo lungo la Palude Brabbia. Lungo il percorso meritano le passerelle, ma anche il verde attrezzato del parco del Parco Berrini a Ternate e la deviazione verso il villaggio operaio d’inizio Novecento di Varano Borghi.
Tra Comabbio e Mercallo seguendo rispettivamente le vie Fontana e Gerbiasco si può percorrere un percorso alternativo nel bosco, con qualche salita ma anche un bel tratto di strada lastricata a pavé
Consigliata per: chi vuole stare vicino all’acqua
Adatta ai bambini (giro completo – 13 km – dai 5 anni)
Dal Ticino a Milano, lungo il fiume e il Naviglio
Mobilità dolce da ottocento anni: tanti e ha il Naviglio Grande, il più antico dei canali milanesi. Seguendo il filo delle sue acque si può arrivare fino a Milano, la ciclabile arriva fino a Porta Genova e alla vivace zona – appunto – dei Navigli. Il punto di partenza “classico” è la località Panperduto di Somma Lombardo, dove la splendida diga prende le acque del Ticino e dà la vita a due diversi canali (quello industriale che diventa Naviglio e il Villoresi).
Lungo il percorso, ogni genere di curiosità: aree naturalistiche, le ville di Delizia come quelle a Cuggiono, piccoli borghi lungo le acque come Robecco sul Naviglio, ponti in pietra, chiesette affrescate come Santa Maria in Binda, la cittadina di Abbiategrasso con il suo castello. Dalla ciclabile principale si possono prendere anche itinerari alternativi, come la alzaia del Ticino che risale verso Sesto Calende o la breve alternativa lungo il rigoglioso “naviglio vecchio” all’altezza di Turbigo
Consigliata per: per chi vuole fare un giorno intero in bici
Adatta ai bambini
Via Gaggio a Lonate Pozzolo
Più che una ciclabile, un viaggio nella storia: partendo dal Naviglio Grande si risale verso la Dogana Austroungarica, oggi punto di ristoro, e si attraversa il fitto bosco del Gaggio su una larga strada sterrata, mantenuta in ottime condizioni grazie all’attento lavoro dei volontari locali. Piste d’aviazione militari tedesche, trincee e cucine da campo, attrezzi contadini e curiosità raccolte da Ambrogio Milani accompagnano la visita lungo i 3 km di percorso di questo museo all’aperto.
Da via Gaggio si può deviare verso l’area di brughiera (con il curioso “museo delle bombe” e i paraschegge) e soprattutto verso il paesino di Tornavento, con la sua piazzetta che le è valso il titolo di “borgo più bello della provincia”.
Consigliata per: chi si lascia incuriosire dalla storia
La ciclabile della Valganna-Valmarchirolo
La presenza delle stazioncine, dei ponti e delle gallerie dà quasi l’illusione di viaggiare davvero su una ferrovia: la ciclabile corre infatti in gran parte sul tracciato dell’ex ferrovia SVIE Varese-Ghirla-Ponte Tresa.
Si parte da Ganna o da Ghirla, nel primo tratto si tocca anche l’antico Maglio di Ghirla, talvolta aperto per manifestazioni. Nella zona di Cugliate-Fabiasco e Marchirolo la ciclabile fiancheggia la Statale: il tratto più affascinante è quello successivo, che da Marchirolo scende verso Ponte Tresa, con un percorso a curve, ponti e gallerie, che passa anche dall’affascinante Parco dell’Argentera, ottimo per una sosta al fresco. A Ponte Tresa l’ex deposito dei treni contiene un piccolo museo.
La pendenza relativamente limitata dell’ex ferrovia la rende adatta a molti, serve solo un minimo di allenamento (meglio aver fatto qualche giro nelle domeniche precedenti)
Consigliata per: chi vuole fare un giro un po’ più impegnativo
Valle Olona
Una lunga ciclopedonale che ricalca il tracciato della ferrovia, con le sue ampie curve che seguivano le anse del fiume. Da Castellanza si può pedalare fino a Castiglione Olona, toccando le varie stazioni ancora riconoscibili e in alcuni casi attrezzate come piccole aree di sosta.
In valle si trovano spazi verdi come l’Approdo dei Calimali, punti storici come il bunker di Prospiano, archeologie industriali come l’imponente stabilimento Candiani a Fagnano Olona, edifici religiosi come il Lazzaretto di Marnate. La salita ai paesi sul ciglio richiede un po’ di impegno, ma può essere interessante: vale la pena soprattutto per Castiglione Olona, ma anche per i piccoli gioielli di Olgiate Olona, come la chiesetta di Sant’Antonio (appena sopra la ciclabile) e Villa Durini in centro paese.
Ovviamente si può partire anche da Castiglione Olona. Un buon punto con parcheggio intermedio è anche la ex stazione di Fagnano Olona.
Consigliata per: appassionati di arte, architettura e archeologia industriale
Margorabbia e Valcuvia
Una delle ciclabili più recenti, collega Germignaga sul Lago Maggiore e la Valcuvia. Tra i vantaggi c’è la grande separazione dalle strade veicolari, grazie ad alcune brevi gallerie per evitare gli incroci pericolosi.
Acque e bosco rendono affascinante questo percorso: lasciate l’auto nei parcheggi di Cuveglio e Cuvio, borghi di mezza montagna, e pedalate verso le acque del Lago Maggiore. Se vi fate distrarre dai paesini intermedi, qualche salita vi condurrà alla scoperta di luoghi stupendi (come le Cascate di Ferrera) o curiosi (come il museo indiano).
Partenza d Germignaga, via Stehli, vicino al ponte sul fiume, oppure da Cuveglio.
Consigliata per: chi cerca la solitudine del bosco e il fascino delle scoperte
Il Parco della Quassa, da Ranco a Ispra
Il percorso è lungo circa 6 km. Si può partire dall’ampio parcheggio gratuito del campo di rugby di Ranco (località Uponne): di fronte, sull’altro lato della strada, parte la pista ciclabile. Poco dopo sulla sinistra c’è una piccola deviazione per il Sasso Cavallazzo, masso erratico proprio sulla spiaggia (ci si arriva dopo dopo essere passati di fianco ad alcune ville sulla costa del lago Maggiore). Deviazioni a parte, il percorso arriva sino alle spiagge sul lungo lago di Ispra passando costeggiando ville, prati e il bosco del Parco della Quassa. Attenzione al ponte sul torrente: bisogna scendere dalla bicicletta per oltrepassarlo.
Consigliata: per una giornata rilassante tra bici e spiagge
Adatta ai bambini di 5 anni
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