Ryanair licenzia il personale, ma non in Italia
I tagli al personale di alcuni uffici in Europa sono, per ora, circa 250
Venerdì 15 maggio la compagnia irlandese low-cost Ryanair ha confermato il licenziamento – già annunciato – di 250 persone negli uffici di Dublino, Stansted, Madrid e Breslavia. L’Italia non risulta essere, per ora, toccata dai tagli al personale.
Ryanair ha operato meno dell’1% del consuetò operativo voli nei mesi di aprile, maggio e giugno, e questa settimana ha annunciato che ripristinerà solamente il 40% del proprio operativo a luglio 2020. Per l’intero anno si prevede di trasportare meno di 100 milioni di passeggeri: si tratta del 35% in meno rispetto all’obiettivo di oltre 155 milioni fissato fino a marzo 2021. D’altronde un’anticipazione dei tagli al personale era già stata data, ma si tratta di un divenire continuo: informazioni ulteriori sulla diminuzione degli stipendi o di altri tagli al personale verranno date entro fine maggio, in base alle future restrizioni sui voli che ci saranno o meno.
«Questo è un momento molto doloroso per Ryanair, i nostri equipaggi ed il nostro staff che supportano le operazioni dagli uffici di Dublino, Stansted, Madrid e Breslavia. Prevediamo di riaprire i nostri uffici dall’ 1 giugno, ma non sarà richiesto lo stesso numero di membri del team di supporto in un anno in cui trasporteremo meno di 100 milioni di passeggeri, contro l’obiettivo originario di 155 milioni. Purtroppo, ora dovremo procedere con la cessazione di una esigua parte di rapporti di lavoro presso gli uffici di Dublino, Stansted, Madrid e Breslavia per ridimensionare i nostri team di support in previsione di un anno in cui trasporteremo meno di 100 milioni di passeggeri a causa della crisi legata al Covid-19. Questa riduzione dell’organico è stata comunicata questa settimana ai singoli membri del team che non torneranno a lavorare nei nostri uffici di Dublino, Stansted, Madrid o Breslavia quando riapriranno l’1 giugno», spiega il direttore del Personale, Darrell Hughes.
«Stiamo continuando ad avere incontri con i sindacati dei nostri piloti ed equipaggi in tutta Europa per finalizzare fino a 3.000 esuberi e la riduzione dei salari del 20%, poiché ripristineremo il 40% del nostro operativo voli da luglio. Ryanair sta inoltre affrontando un’intensa competizione sui prezzi in tutta Europa, poiché siamo costretti a competere con le compagnie aeree di bandiera che hanno ricevuto dai loro governi oltre 30 miliardi di euro in aiuti di Stato e che saranno in grado di impegnarsi in vendite a basso costo per molti anni con il beneficio di questi aiuti discriminatori».
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