“Salvare Alitalia è ridicolo. Dovrebbe essere fallita già 10 anni fa”
È il commento durissimo del CEO di Wizz Air József Váradi. Anche Armando Brunini (Sea) critico: “È l’unica compagnia che ha ricevuto aiuti finora”
“È una compagnia che dovrebbe essere nella tomba da almeno dieci anni. È ridicolo”. Su precisa domanda di una giornalista sul salvataggio di Alitalia per 3 miliardi da parte del governo italiano, ha risposto così, perentorio, József Váradi, il CEO di Wizz Air arrivato a Malpensa per presentare i nuovi piani della compagnia ungherese nell’aeroporto varesino: 20 nuove rotte a partire da luglio e cinque aerei basati.
Váradi così fa eco alle parole del suo omologo di EasyJet, Johan Lundgren, che a Leonard Berberi del Corriere aveva dichiarato che «il supporto deve essere disponibile a tutti gli attori del mercato, non soltanto alcuni — e magari statali —, altrimenti così si crea una distorsione», aggiungendo che il supporto ad Alitalia potrebbe diventare «un favoritismo a danno degli altri vettori».
Anche Armando Brunini, amministratore delegato di Sea, ha avuto parole parole di ammonimento nei confronti del governo. Non ha dato giudizi specifici sulla misura a favore della compagnia di bandiera, ma ha esortato la classe politica a intervenire a favore dell’aviazione civile, uno dei settori più colpiti dalla crisi da Covid-19: “Ci vogliono misure mirate. Il trasporto aereo – ha spiegato – è una filiera ampia e articolata, ma finora l’unico intervento è stato quello a favore di Alitalia. Non crediamo che la sola compagnia possa favorire la connettività tra i nostri territori, fondamentale per la ripartenza del paese. Aiutare solo Alitalia sarebbe un errore”.
“Gli aeroporti – ha continuato Brunini, rivendicando il ruolo di Malpensa, Linate, e di tutti gli scali italiani – investono sulle infrastrutture e sulle relazioni commerciali con le compagnie che intendono crescere: bisogna lasciare inalterata questa capacità. Negli ultimi anni l’Italia ha vissuto un periodo di relativa crescita, e non si può trascurare il ruolo che gli aeroporti hanno avuto. Ci aspetteremmo una considerazione maggiore del nostro settore”.
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