Tre “linee ciclabili” tra stazione e scuole di Gallarate: il piano ciclabile per ripartire a settembre
Le limitazioni al trasporto pubblico e alle "linee bis" scolastiche rischia di aumentare il traffico. Pd, Città è Vita e PiùGallarate propongono un piano di ciclabili "light", come sta ipotizzando già anche Busto
Tre “linee” di ciclopolitana, tre percorsi con corsie ciclabili per collegare la stazione di Gallarate con le scuole superiori cittadine, che generano centinaia di spostamenti ogni giorno, dentro e da fuori Gallarate.
La proposta arriva da Pd Gallarate, lista civica Città è Vita (attuale minoranza in consiglio comunale) e civica PiùGallarate. Un intervento “fisico” sulle strade, da affiancare all’attivazione di pedibus e bicibus, per elementari e medie, e a cui far seguire altre connessioni verso i dintorni, verso Casorate, Besnate, Cavaria con Premezzo e Cassano.
Il punto di partenza – qui come nelle altre città che già si sono attivate – è la preoccupazione che le difficoltà nel trasporto pubblico portino più traffico, con rischio paralisi e più inquinamento. La scuola è un punto centrale: «Sui mezzi pubblici non potranno salire persone in piedi. Su Gallarate l’impatto di queste limitazioni è minore che in una grande città, ma ha un impatto importante sul servizio per le scuole» dice Giovanni Pignataro, del PD cittadino.
«Le sette corse “bis” di AMSC, che trasportavano gli studenti, non potranno portare, come avvenuto sinora, lo stesso numero di passeggeri, ma un numero al massimo pari ad 1/3 rispetto al passato, con eliminazione dei posti in piedi. Come si recheranno a scuola i nostri ragazzi?».
I numeri del “pendolarismo” studentesco sono consistenti: secondo una analisi dello scorso anno, Gallarate attraeva ben 1779 studenti ogni giorno, mentre oltre novecento gallaratesi andavano verso Busto e Varese. «Se tutti prendessero la macchina, il traffico andrebbe in tilt»
L’idea – che risponde anche ad un appello di Fiab Gallarate Pedala – è appunto di favorire trasporti sicuri dalla stazione verso le scuole, con “ciclabili d’emergenza“, corsie ciclabili rese possibili dalle nuove norme del Codice della Strada: «Per alcuni le corsie ciclabili sono solo una linea: che non protegge: ma a Berlino la maggior parte delle ciclabili sono bikelane e la mortalità è molto più bassa di quella di Milano».
Tre “linee”: una per i licei di viale dei Tigli, una per il Gadda Rosselli ai Ronchi, una che raggiunga l’Isis Ponti, passando per l’Istituto Sacro Cuore.
«È una proposta che richiede verifica approfondita» premette Davide Ferrari, segretario Dem e pedalatore urbano. «Abbiamo fatto un sopralluogo puntuale di molte situazione e che con le modifiche al Codice della Strada si riesce a superare ostacoli all’inserimento di ciclabili, in forma di corsia ciclabile».
Una proposta per via Carducci, sull’asse verso i licei: la corsia ciclabile è realizzata accanto al marciapiedi, mantenendo i parcheggi. L’unica proposta che ipotizza una riduzione dei posti auto è quella su viale dei Tigli (vedi nella photogallery)A questo si aggiungono altre proposte: dalla “biblioteca delle biciclette” per aiutare chi non ne ha una al piano di Zone Traffico Limitato limitate alle sole ore di entrata e uscita dalle scuole, «sul modello di quanto positivamente fatto lo scorso anno presso la scuola elementare di Sciare’ di via Somalia». Con un vantaggio sia sanitario che di vivibilità: «Si eviterebbero assembramenti davanti alle scuole, di persone ma anche di veicoli». dice Giulio Del Balzo di PiùGallarate
La rete “emergenziale” per le scuole – che stanno già in periferia esterna – potrebbe comunque fare da base anche per una rete più ampia, per connettersi, «con i Comuni confinanti di Samarate, Cardano al Campo, Casorate Sempione, Besnate, Cavaria con Premezzo e Cassano Magnago, ovviamente con la volontà e la collaborazione con le relative amministrazioni». Ogni “linea” della rete per le scuole potrebbe essere appunto l’inizio di ciclabili più lunghe, ad esempio dall’Isis Ponti si potrebbe proseguire verso Samarate (meno immediato il collegamento con Busto, che però si potrebbe comunque affrontare).
Il piano ipotizza anche la realizzazione delle “case avanzate”, posizioni di attesa al semaforo per evitare incidenti ai ciclisti ai punti d’incrocio, che a Gallarate hanno avuto anche esito mortale o con ferite gravissime.
Un render della “casa avanzata” ipotizzata in corso SempioneQui trovate il documento completo sul progetto rete ciclabile d’emergenza e ciclabilità a Gallarate.
«Facciamo questa proposta rispondendo ad un appello Fiab, perché non crediamo che questo tema abbia un colore politico: basti pensare che si sta muovendo anche Busto Arsizio, che ha un’amministrazione di centrodestra e ha risposto a un appello di Legambiente». In questo momento c’è la sensazione che ci sia una forte domanda dai cittadini, lo racconta l’interesse per il “buono mobilità“. «Prima di connettermi per questa conferenza stampa ero dal ciclista per una riparazione» dice en passant Davide Ferrari. «Davanti avevo una coda di dieci persone».
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