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L’Asst Valle Olona riapre ambulatori e sale chirurgiche, ma solo al 70%

Le attività ripartono ma rispettando il distanziamento. All'ospedale di Saronno la ripresa sarà al 55%

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Sono aperte dall’inizio di questa settimana le agende per le prenotazioni di visite ed esame negli ospedali dell’asst Valle Olona. « Circa una sessantina – spiega la dottoressa Paola Giuliani direttore sanitario – Da lunedì proseguiremo con l’avvio di altre attività. A mano a mano, daremo notizia sul sito internet aziendale».

AGENDE CENTRALIZZATE
Il lavoro di ripristino dell’attività ordinaria coincide anche con una riorganizzazione delle agende per permettere un miglior coordinamento centralizzandole nei cup: « Sarà un lavoro graduale che vedrà transitare le agende gestite dai reparti sino alla centrale unica – racconta ancora il direttore sanitario – È un obiettivo che ci siamo dati. Inoltre invitiamo gli utenti a utilizzare i canali di prenotazione da “remoto”, come il sito o il call center regionale».

RIPROGRAMMARE GLI APPUNTAMENTI AMBULATORIALI
Per recuperare i mesi di chiusura totale, l’azienda ha deciso di fare una ricognizione di tutte le richieste: chi avrà una ricetta medica ancora valida verrà contattato dal call center regionale con un SMS che chiederà se vuole riprogrammare l’appuntamento. In caso di risposta affermativa, verrà assegnata una nuova data.

Molte visite verranno sostituite dalla telemedicina, consulti telefonici utili nei casi di follow up o rinnovo dei piani terapeutici: « Credo che sia una buona modalità anche se un bilancio vero, con un giudizio di gradimento da parte degli utenti, lo faremo più avanti».

ATTIVITA’ CHIRURGICA
Stesso discorso per gli interventi programmati e sopressi, in gran parte durante l’emergenza covid: « Come Azienda abbiamo concentrato tutte le urgenze all’ospedale di Gallarate , mentre eravamo nella rete regionale per altre patologie. Il Sant’Antonio è stato il meno coinvolto nella organizzazione dell’emergenza. Ora riparte progressivamente anche l’attività di Busto. Come prevede Regione Lombardia, si riprende ma al 70%. Sia per il distanziamento obbligatorio sia per dare un po’ di ferie al personale stremato da questi mesi così difficili.».

MANCANZA DI ANESTESISTI
C’è poi un’altra emergenza che l’azienda di Busto, così come altre, devono affrontare: « Questa crisi così pesante ha indotto molti medici prossimi alla pensione ad anticipare i tempi del ritiro. Questo ci sta creando una carenza di personale soprattutto in aree già penalizzate. Parliamo degli anestesisti di cui avevamo già carenza ( ma anche di pediatri). Per questa complessità, all’ospedale di Saronno, che è stato anche quello che in termini di assistenza ha dato più di tutti , la parte chirurgica ripartirà ma solo al 55%».

I primi interventi a essere assicurati saranno tutti quelli dove il tempo funge da elemento aggravante: « Sarà una valutazione fatta dai singoli professionisti che rimoduleranno le agende in base alla gravità».

Il ritorno al passato, quindi, è ancora una chimera. Si procede per gradi, con cautela. Anche perché in autunno non si sa cosa succederà.

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Pubblicato il 19 Giugno 2020
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