Pirellone, niente fondi per “progettare” lo sviluppo di Malpensa
Il Piano d'Area servirebbe a coordinare la crescita delle infrastrutture e la tutela della qualità della vita. Il consigliere regionale Samuele Astuti aveva chiesto fondi dedicati
Niente fondi per “progettare” lo sviluppo di Malpensa a livello territoriale: al Pirellone è stato respinto, nella seduta di martedì 28 luglio del Consiglio regionale, un ordine del giorno all’assestamento di bilancio presentato dal consigliere regionale del Pd Samuele Astuti.
Era – appunto – un ordine del giorno, vale a dire un atto chiedeva un impegno e le risorse necessarie per predisporre un piano territoriale d’area di Malpensa. Analogo a quello varato nel 1999 che governò (pur con molti limiti) la crescita nel primo decennio della “grande Malpensa”.
«Avremmo voluto che la Regione assumesse finalmente un impegno chiaro per la redazione del piano Territoriale di Malpensa, come chiedo ormai da più di due anni, ma il centrodestra ancora una volta ha respinto la proposta» polemizza Astuti, che ha rilanciato nei mesi scorsi la proposta, anche alla luce dello scenario nuovo che sta emergendo con la crisi Covid (Malpensa ha perso tre quarti del traffico, se si confronta questo fine luglio 2020 con l’anno scorso).
«Credo che sia un errore, perché lo sviluppo di tutto il sud della provincia di Varese e del nord della provincia di Milano passa da una programmazione infrastrutturale ed economico-produttiva ordinata e funzionale, soprattutto in una zona così importante e appetibile dove ci sono anche problemi di infiltrazione della criminalità organizzata. Lo strumento del piano d’area è previsto dal Piano Territoriale regionale ma da anni rimane lettera morta. Quel che è certo è che tornerò ad insistere».
Ora, quella di Astuti è una proposta d’indirizzo, da riempire di contenuti e che necessiterebbe di un vero impegno della Regione. Fatto sta che il tema resta ancora sospeso.
La crescita dello scalo di Malpensa è regolata dal MasterPlan, che ha un orizzonte lungo – oggi 2035, quello ora proposto e in attesa di approvazione – ma che riguarda solo l’area interna al sedime aeroportuale, salvo ulteriori espansioni (previste anche in questo caso, verso Sud, verso la brughiera di Lonate Pozzolo).
C’è però tutto un mondo che ruota intorno all’aeroporto ma che sta fuori dall’aeroporto: dalle strade di accesso alle aree logistiche, alla crescita demografica di città e paesi intorno allo scalo, dalle ferrovie alle zone di parcheggio,
E che spesso sono cresciute senza grande programmazione (emblematico il caso dei parcheggi privati ricavati in ogni dove) o con soluzioni-tampone (come nel caso dei collegamenti ferroviari, che pure hanno richiesto enormi spese).
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