Alitalia “scarica” i lavoratori Airport Handling, un’altra giornata di proteste
Venerdì presidio dei sindacati, contro la decisione della compagnia di non ricorrere più al lavoro di AH per i servizi di terra
Rimane calda la vertenza sui servizi di terra di Alitalia a Linate: la compagnia di base a Roma ha infatti deciso di non avvalersi più di Airport Handling, il principale operatore handling a Milano.
Airport Handling – che è nata dalle ceneri della vecchia Sea Handling e ha ancora una quota di proprietà pubblica (minoritaria, il grosso è del gruppo internazionale Dnata) – perderà così i servizi di check-in, imbarchi e rampa
Il sindacato (di base e confederale) contesta il fatto che Alitalia assicurerà i servizi di terra «non solo utilizzando il proprio personale già in forza a Linate, ma anche assumendo personale precario e sottopagato, e, come se non bastasse, impiegando a Linate anche staff con base a Roma Fiumicino», scrive la Cub Trasporti.
C’è una questione di qualità del lavoro e anche una questione di contraccolpo su Airport Handling, che oggi opera sia a Linate che a Malpensa e con il diminuire del lavoro sarà costretta – profetizzano i sindacati – a tenere parte della sua forza lavoro in cassa integrazione (soprattutto su Linate), con danno per i lavoratori e anche aggravio per le casse pubbliche.
«La nuova Alitalia non può presentarsi sul mercato precarizzando il lavoro a nostro discapito» critica la Cub Trasporti. «In tutta Europa non c’è più una singola compagnia che gestisca in proprio i servizi di terra nei vari aeroporti, perché è più economico lasciare queste attività a società attrezzate e specializzate. Noi lavoratori siamo molto preoccupati da questa scelta di Alitalia, che mette a rischio i nostri posti di lavoro. Non possiamo fare a meno di chiederci cosa succederà, e tutto questo perché Alitalia agisce in maniera antieconomica e per di più a discapito di altre aziende e di lavoratori che, così facendo, rimangono senza stipendio e finiscono per gravare ulteriormente sulla collettività quando potrebbero lavorare come hanno sempre fatto».
Venerdì 28 agosto i sindacati – di base e confederali – torneranno a protestare a Linate, di fronte all’area Arrivi, dalle 10 del mattino.
A far infuriare i sindacati anche la decisione di Alitalia di non confermare AH anche per i servizi di check-in: «Dopo il presidio del 7 agosto scorso il Prefetto di Milano ha dichiarato di voler convocare tutte le parti in causa per individuare una soluzione che permetta di mantenere un equilibrio tra interessi aziendali, tutela del lavoro e dei lavoratori e pace sociale» dicono le categorie di Cgil, Cisl e Uil. «Con questo ultimo atto Alitalia non solo mette a rischio tutto ciò, ma agisce anche in totale spregio delle istituzioni coinvolte, intervenute a trovare una soluzione. L’auspicio della Prefettura è anche il nostro, che affermiamo in maniera determinata attraverso la seconda mobilitazione dei lavoratori di Airport Handling, che non hanno alternative se non quella di lottare per il proprio posto di lavoro».
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