Rete Comitati Malpensa: “Nessuna impostazione ideologica. Il CUV si cerchi degli esperti”
Dopo l'incontro del 5 agosto tra i sindaci del CUV e la Rete Comitati Malpensa, arriva una lettera critica della Rete: "Le dichiarazioni di alcuni sindaci non lasciano spazio per un dialogo proficuo"
Riceviamo e pubblichiamo il comunicato della Rete comitati Malpensa, in seguito alla riunione con i sindaci del CUV (il Consorzio Urbanistico Volontario, che riunisce i primi cittadini dei Comuni limitrofi all’aeroporto) del 5 agosto per discutere del masterplan presentato da Sea.
“Sea non deve fare l’immobiliarista, ma pensare a far girare l’aeroporto”
A seguito dell’incontro del 5 agosto scorso con i Sindaci del CUV da noi richiesto il 16 luglio, e viste le dichiarazioni successive rilasciate dal Presidente del CUV, Roberto Nerviani, Sindaco di Vizzola Ticino e dal Sindaco di Somma Lombardo, Stefano Bellaria, possiamo trarre alcune conclusioni.
Avevamo chiesto e partecipato con favore all’incontro del 5 Agosto che ci era parso condotto in termini del tutto positivi e propositivi. Ovviamente, già allora, erano state rimarcate alcune differenze di impostazione del percorso che sembravano avere però la stessa meta: la difesa del territorio. Sicuramente tutti gli attori sembravano ben disposti al confronto ed allo sviluppo di documenti che andassero verso il fine di respingere il Masterplan così come è stato presentato.
La prima questione aveva riguardato la data di scadenza della presentazione delle osservazioni che tutti i presenti hanno evidenziato essere troppo ravvicinata, così come la presentazione ai primi di luglio ha messo in difficoltà gli enti vista la stagione poco propizia per avere tempi necessari di risposta. Come già altri enti, anche i Comuni del CUV hanno affermato che richiederanno una proroga dei termini. La rete ha ricordato di aver già richiesto di posticipare di almeno 90 giorni, e dunque al 5 dicembre, tali termini.
I Sindaci pare abbiano condiviso il fatto che l’eventuale urgenza di presentare il Masterplan e di definirlo in tempi brevi, così come prospettato dallo Studio di Impatto Ambientale (che però concludeva le sue analisi prima della fine del 2019), oggi non ha più senso vista la situazione sopravvenuta con la pandemia Covid e con la crisi economica che non si concluderà certo in tempi brevi e che continuerà ad incidere nei prossimi anni anche sul sistema del trasporto aereo (IATA dichiara che i volumi del traffico aereo non ritorneranno al periodo pre-covid prima del 2024). Anche per questo noi pensiamo che i tempi per le osservazioni possono dilatarsi senza alcun danno nei confronti della società che gestisce l’aeroporto.
Immaginavamo fosse possibile una collaborazione per quanto riguarda le osservazioni allo Studio di Impatto Ambientale: su questo tema abbiamo chiesto alle amministrazioni di dotarsi di validi consulenti per formularne di plausibili e centrate. Ci eravamo detti disposti a collaborare con questi attori, ovviamente rimarcando che le associazioni e i comitati continuano a fare il loro lavoro gratuito e volontario, in termini di totale autonomia. Abbiamo anche chiesto di avere una visione di più ampio respiro rispetto allo sviluppo del territorio: coinvolgendo anche gli enti fuori dal CUV (COR2, Comuni del Castanese, gli enti in territorio piemontese), di insistere presso gli enti sovracomunali (Regione Lombardia in primis), di attivarsi per finalmente “pianificare” questa area e non lasciarla in balia dei singoli interventi che continuano a succedersi senza una visione generale.
Per noi resta indispensabile realizzare un Piano d’Area Malpensa e soprattutto imporre ai progetti che impattano su ampia scala la VAS (Valutazione Ambientale Strategica) utile a capire finalmente se le trasformazioni che si propongono siano coerenti con l’insieme e sostenibili dal territorio e la VIS (Valutazione Impatto Sanitario), utile a capire l’impatto sulla salute dei cittadini che qui abitano. Poiché è chiaro che alcune istituzioni siano restie ad agire in tal senso, abbiamo chiesto una azione di responsabilità diretta dei Sindaci, e non solo quelli del CUV, attraverso la definizione di una “VAS VOLONTARIA” eseguita direttamente dagli enti coinvolti (un’area vasta comprendente appunto i Comuni del CUV, il Castanese, i comuni di seconda fascia ed le amministrazioni del Piemonte). Uno strumento simile era stato attuato una decina di anno fa dal Parco del Ticino, ma oggi riteniamo sia invece una responsabilità degli stessi enti proporlo ed attuarlo, per responsabilizzare sé stessi e le proprie popolazioni sul tema specifico.
Dobbiamo però anche rimarcare alcuni elementi di criticità che abbiamo colto sia nell’incontro che successivamente. In primis vale la pena rimarcare che le occasioni di incontro con gli enti sono sempre state ricercate solo dai comitati e dalle associazioni, per tentare di realizzare un insieme compatto per lo studio del Masterplan e delle sue conseguenze, immaginando che nessuno si possa ritenere “autosufficiente”. Ovviamente non possiamo condividere le dichiarazioni sulla stampa del Presidente del CUV quando insiste nell’affermare che da parte dei Comitati e delle Associazioni vi è “un’impostazione ideologica”. Le osservazioni molto tecniche e pragmatiche che gli aderenti alla rete hanno prodotto negli ultimi 25 anni (anche e spesso in collaborazione con gli enti locali) rispetto ai vari progetti presentati sono lì a ricordarlo. Auspichiamo piuttosto che i Sindaci del CUV incarichino al più presto qualche esperto per formulare osservazioni coerenti e forti rispetto allo Studio di Impatto ambientale a loro presentato nel giugno scorso da SEA. Anche sulla VAS volontaria da noi proposta, non è chiaro perché la si rifiuti “ideologicamente”, accampando problemi di fondi e di tempi, cosa di cui si accusa la Regione Lombardia per quanto riguarda il Piano d’Area. Infine, dopo un dialogo durato due ore, in cui abbiamo messo a disposizione le nostre competenze, dire che “è importante che le loro osservazioni (quelle dei Comitati) siano allineate alle nostre” (quelle dei Comuni del CUV) non è esattamente quello di cui avevamo discusso, anche perché ad oggi, all’interno dei nostri gruppi già molte persone hanno cominciato a scriverle.
Pur con aspetti diversi e tentativi di ricucire, le dichiarazioni pubblicate oggi da Stefano Bellaria, Sindaco di Somma Lombardo, non ci sembra lascino spazi per un dialogo proficuo. Abbiamo atteso pazientemente e responsabilmente diversi giorni, attendendo un chiarimento o una rettifica di quanto dichiarato dal Presidente del CUV, ma, passare da dichiarazioni che parlano di “quasi VAS” a “super VIA” ci pare una logica che prova a sfuggire alla realtà burocratica. Non esistono super VIA o quasi VAS, esiste una VIA che va contrastata per le modalità di presentazione e per i suoi contenuti. Esiste una possibilità, “politica”, di richiedere di agire attraverso altre strade (VAS e/o Piano d’Area da richiedere con forza, chiedendo alle forze politiche di appoggiare questo percorso), per arrivare finalmente ad una pianificazione corretta del nostro territorio. Nonostante queste ultime prese di posizione, i comitati e le associazioni aderenti alla RCM restano sulla loro posizione collaborativa, che non significa però “allineata” ad altre di cui, ancora oggi, non conosciamo la consistenza.
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