“Il bosco attrezzato? Parte di un progetto intorno a Case Nuove”
Il sindaco Stefano Bellaria replica alle critiche di Jimmy Pasin sull'accordo Comune-Volandia. "Intervento che sarà integrato con il recupero delle aree delocalizzate"
«Se mi posso permettere: è importante migliorare i progetti, ma soprattutto è importante realizzarli, perché sono attesi da anni». Il sindaco di Somma Lombardo Stefano Bellaria difende a spada tratta il progetto di intervento sull’area di Volandia: è una risposta alla lettera recapitata solo ieri da Jimmy Pasin, l’ex assessore all’urbanistica che ha bussato alla porta del Comune di Somma e della Fondazione Parco Museo del Volo, per chiedere di fare un passo indietro sull’idea della grande rotatoria all’ingresso del museo (da realizzare sacrificando un pezzo di bosco) e sull’idea del “parco attrezzato” da ottenere nel bosco vicino a Volandia.
Non è la prima volta che Pasin mette al centro la convenzione tra Comune e Volandia, criticando le scelte politiche fatte e, più in generale, il rapporto tra Comune e Fondazione. Diversa ovviamente è la visione di Bellaria: «È importante contestualizzare correttamente gli interventi nell’area Volandia» premette il sindaco uscente. «Il primo intervento previsto, lo spostamento strada provinciale e la realizzazione della rotonda, è competenza della Provincia di Varese ed è finanziato da Regione Lombardia: è un intervento previsto addirittura da inizio anni Novanta, poi ricompreso nell’accordo quadro che ha dato vita al parco-museo del volo». Come a dire: su quello poco può il Comune, nel senso che – dentro procedure previste – l’opera è in capo ad altro ente.
Diverso, però, è il piano dell’accordo tra Comune e museo sulle opere legate ai parcheggi realizzati accanto a Volandia: un lotto d’intervento da 420mila euro, che Pasin ha criticato in particolare per la scelta di realizzare un “bosco attrezzato” accanto a Volandia. «Ma l’accordo – ragiona Bellaria – è ampio, ad esempio nessuno cita mai la pista ciclopedonale tra Case Nuove (via della Chiesa) e Volandia con proseguimento fino alla rampa pedonale di accesso al T1: anche questa opera è prevista da quell’accordo un collegamento per chi abita lì o per chi si trova lì per altre esigenze, ad esempio in albergo».
Il primo punto ricordato da Bellaria integra, per così dire, il secondo: «La riqualificazione del bosco vicino a Volandia può sembrare un intervento a sé stante, ma rientra in un progetto complessivo». Da un lato perché connesso con Case Nuove (ed è il futuro prossimo, diciamo così), dall’altro perché guarda al passaggio successivo: «In questi mesi abbiamo discusso – e lo stiamo ancora facendo – con Regione Lombardia per arrivare alla riqualificazione delle aree delocalizzate. È un progetto che sarà complessivo, la cui bozza – molto avanzata – verrà presentata dopo le elezioni, così che l’amministrazione che sarà in carica potrà esprimere il suo parere dopo aver coinvolto le commissioni consiliari e i quartieri».
Nel futuro di Case Nuove (la frazione sommese negli anni passati svuotata di gran parte dei suoi abitanti perché troppo esposta al rumore aeroportuale) prevederà «terziario avanzato, laboratori di start-up, uffici di rappresentanza, ma anche la piste ciclopedonale verso Lonate, Ferno e altre zone. Oltre a questo il rifacimento di via Giusti con percorso ciclopedonale». Ed è appunto in questa logica che – secondo Bellaria e la sua maggioranza – il bosco attrezzato non rimarrà solo “appendice” di Volandia, ma connesso al resto della città.
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