Carcassa di animale davanti a casa, la denuncia del sindaco di Castano Primo Pignatiello
È l'ennesimo atto vandalico e minaccioso che tocca il sindaco: questa volta con un avvertimento lasciato nel giardino. Pignatiello riconduce tutto ai fatti del settembre 2015, al divieto a un raduno di Casa Pound
Nuovo episodio di intimidazione ai danni del sindaco di Castano Primo, Giuseppe Pignatiello. Ieri sera il primo cittadino ha trovato davanti a casa una carcassa di animale morto nel giardino di casa: un gesto di stampo mafioso che Pignatiello ha ”sentito il bisogno di denunciare pubblicamente”.
«Purtroppo per l’ennesima volta un orrendo episodio che non auguro a nessuno, che vilmente ha colpito la mia famiglia e il sottoscritto» scrive il sindaco, che guida una civica di centrosinistra. «Ho riflettuto a lungo chiedendomi se fosse giusto rendere pubblico l’episodio ma visto che purtroppo i tentativi di spaventarmi continuano senza tregua ho ritenuto corretto denunciare. Ho rinvenuto un macabro, davvero macabro messaggio intimidatorio lasciato in casa mia, proprio davanti alla finestra. Come sempre ho segnalato subito alle Forze dell’Ordine l’accaduto, e non finirò mai di ringraziarli per il lavoro che svolgono ogni giorno con impegno senza pari».
L’episodio non è che l’ultimo di una serie, Pignatiello dice di essere stato esplicitamente «minacciato una dozzina di volte», con episodi che a volte hanno coinvolto anche la famiglia. Tra questi episodi, ad esempio, aveva reso noto un atto vandalico alla sua auto: quattro gomme tagliate, mentre si trovava con la famiglia ad una serata di festa in paese.
Il sindaco di Castano Primo riconduce la cosa «ai fatti del settembre 2015». Non lo dice esplicitamente ma si riferisce a una questione precisa: quando cioè si attivò per vietare un raduno di Casa Pound al campo sportivo comunale (ottenuto indirettamente, tramite la richiesta di un’associazione sportiva, non del posto: il gruppo poi occupò comunque il campo nonostante la revoca dell’autorizzazione).
Pignatiello cita anche «striscioni sui cavalcavia con le provocazioni del solito gruppuscolo di esaltati, come successo più volte e su cui più volto ho visto il mio nome sbeffeggiato».
«Io non ho paura, io continuerò a denunciare a testa alta e schiena dritta, perché non ho nulla da temere» ha detto Pignatiello, il cui post è stato rilanciato anche dall’onorevole Emanuele Fiano.
Il sindaco anche ribadito ai cittadini: «Denunciate sempre, non lasciate mai che il silenzio vinca! Denunciamo insieme, perché insieme nessuno può fermarci».
Il messaggio di Pignatiello – che ha ricevuto attestati di solidarietà da sindaci dei Comuni vicini come Giorgio Braga di Robecchetto con Induno – è stato rilanciato sui social anche dal deputato milanese del PD Emanuele Fiano.
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