Duemilalibri 2020, un’edizione col colore della perseveranza
Il giallo di Duemilalibri diventa il giallo autunnale della ginkgo biloba, la pianta simbolo di resistenza a mille difficoltà. Eventi e presentazioni saranno su prenotazione, ma trasmessi anche in streaming
Libri sì, ma anche spettacoli, fotografia, musica jazz. Duemilalibri, la rassegna del libro e dell’autore a Gallarate, conferma la sua natura poliedrica, anche in questa ventunesima edizione che convive con tutta l’incertezza del periodo ma che non rinuncia alla ricchezza del programma.
«Una edizione di alto livello culturale, con molti autori, che strizza l’occhio anche al territorio» dice il sindaco Andrea Cassani, coinvolto anche nelle vesti di intervistatore – un po’ a parti inverse – del giornalista Maurizio Belpietro, che presenta il suo “Giuseppe Conte il trasformista”.
Il simbolo di questa edizione – che si aprirà venerdì 16 ottobre e si chiuderà il 25 – è il ginkgo biloba: «l’unica pianta che a Hiroshima è fiorita nella primavera successiva alla bomba atomica», spiega l’assessore alla cultura Massimo Palazzi, diventa simbolo di «perseverenza, che non è soltanto resistenza passiva, è anche volontà attiva di andare avanti», di fronte a tutte le difficoltà del periodo.
E veniamo subito al dunque: Duemilalibri si conferma iniziativa fisica, che riempie gli spazi, ma nei modi e limiti imposti dalle norme anti-Covid. I diversi appuntamenti saranno infatti accessibili a un numero preciso di persone e su prenotazione: «Saranno gestite solo telefonicamente dalla biblioteca, per stabilire un contatto reale con le persone e per dare la certezza di poter avere un recapito telefonico» spiega ancora Palazzi. I posti sono ridotti ma comunque ancora numerosi: il Teatro Condominio è in grado di arrivare a una capienza di 220, il Popolo a 70, la Sala degli arazzi del Maga a 90, l’atrio di Palazzo Borghi 40. E ancora una quarantina di posti saranno disponibili per gli appuntamenti alla sala della Società Gallaratese degli Studi Patri, una cinquantina alla Sala Martignoni.
E se non si trova posto? Niente paura, perché quest’anno il festival sarà trasmesso in streaming, grazie alla inedita collaborazione con la «Nuova Accademia di Cinema di Castellanza, che darà una mano fondamentale per la registrazione degli eventi, che creerà anche un archivio sul sito di Duemilalibri, completamente rinnovato».
Il festival conferma collaborazioni storiche – come quella con il Premio Chiara – e ne inaugura di nuove, compresa l’estensione a Fagnano Olonae il rapporto con il Museo Castiglioni di Varese. Palazzi ha ringraziato le librerie gallaratesi «che ci hanno sostenuto anche quest’anno», il Centro Culturale Tommaso Moro, il conservatorio Puccini (che domenica 25 ottobre saluterà con un concerto il direttore Sergio Gianzini).
Molte delle giornate del festival sono nel segno di un argomento, un campo di indagine, un tono particolare. Fin dai giorni di apertura: ad esempio sabato 17 ottobre sarà «dedicato alla storia del volo» nel ricordo dei 110 anni dal primo fragile decollo dalla brughiera di Malpensa (quel giorno ci saranno due presentazioni di libri in tema e un concerto jazz al Condominio con Max De Aloea Quartet). Il lunedì successivo, il 19, sarà invece dedicato soprattutto alla storia locale, anche se la sera sarà protagonista la “star social” Cristiano Caccamo.
Si diceva dei diversi linguaggi presenti nel festival: l’assessore Palazzi sottolinea anche la presenza delle «performance teatrali con Giulia Provasoli, attenzione al teatro anche come attività formativa», ma il teatro fa capolino anche con Francesco Pellicini in un evento al Maga.
Il programma è davvero ricco, con alcuni “blockbuster”, alcuni nomi affezionati a Gallarate come Umberto Galimberti, autori locali come la giornalista Sara Magnoli con il suo nuovo libro. Non mancano anche alcune curiosità, come la presentazione del notevole “Dante in vernacolo del Basso Varesotto di fine Ottocento”, l’inferno in terzine ed endecasillabi a rima incatenata. Tra le attenzioni, anche quella al mondo (in crescita) dei cammini storici, con la presentazione della guida “La via Francisca del Lucomagno”.
Numerosi anche gli appuntamenti con la Studi Patri, che ospita diverse presentazioni e promuove direttamente alcuni eventi, in particolare con la giornata finale di Domenica 25 ottobre, con il nuovo lavoro di Lorenzo Guenzani, il libro di Alessandro Pellegatta sugli esploratori lombardi in Africa e Sudamerica e il nuovo numero della Rassegna Gallaratese di Storia e Arte. Da segnalare anche la tavola rotonda del 24 ottobre su perseveranza e tutela della cultura.
Tra le collaborazioni spiccano anche gli appuntamenti con agli Amici del Premio Chiara (alla conferenza stampa di presentazione l’instancabile Bambi Lazzati) e con il Premio Riccardo Prina: la vincitrice Maria Cristina De Paola sarà presente al Maga con «uua mostra monografica piccola ma importante», spiega la direttrice del museo Emma Zanella.
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