La ‘ndrangheta decise le elezioni del 2014 a Lonate Pozzolo, a giudizio anche Peppino Falvo
Chiuse le indagini sul voto di scambio e la corruzione elettorale alle elezioni amministrative vinte da Danilo Rivolta, partite proprio dalle sue dichiarazioni: "I De Novara portarono 300 voti"
In cambio dei voti della ‘ndrangheta ha nominato la figlia di una di loro, Francesca De Novara, nominata assessore alla Cultura a Lonate dal 2014 fino all’arresto dello stesso sindaco che ha messo fine alla sua esperienza amministrativa.
L’ex sindaco di Lonate avrebbe vinto le elezioni amministrative con 300 voti della ndrangheta, in cambio di un assessorato ad una persona “gradita” alla cosca. Sono le accuse contenute nell’avviso di garanzia e conclusione indagine, emesse questa mattina a vario titolo per corruzione elettorale e scambio elettorale politico mafioso, dalla Dda di Milano nei confronti dell’ex sindaco Danilo Rivolta, di Peppino Falvo, re dei Caf nel gallaratese e coordinatore regionale dei Cristiano Democratici, di Federica Francesca De Novara, ex assessore a Lonate Pozzolo, suo padre e imprenditore Salvatore De Novara e di Cataldo Casoppero, condannato lo scorso 25 settembre dal Tribunale di Busto Arsizio a 14 anni di reclusione perché ritenuto affiliato alla Locale di ‘ndrangheta di Legnano-Lonate Pozzolo.
Caianiello e i voti della ‘ndrangheta grazie all’amico Peppino Falvo
Il procedimento nasce proprio dagli interrogatori del 2017 quando Rivolta, nell’ambito dell’inchiesta per corruzione, decise di fare luce anche su altre vicende dalle quali sono nati numerosi filoni d’indagine sia nell’inchiesta Mensa dei Poveri che nell’inchiesta della dda, denominata Krimisa.
Ecco come aveva descritto ai pm Cecilia Vassena e Alessandra Cerreti i fatti che lo portarono all’elezione a sindaco: «Nel febbraio-marzo 2014, Peppino Falvo venne da me e mi disse che i De Novara mi avrebbero appoggiato nella campagna elettorale. Franco De Novara in cambio voleva che la figlia Francesca venisse nominata assessore. Loro nel frattempo avrebbero provveduto a farmi prendere dei voti, Francesca De Novara ha preso 300 voti, la mia lista è stata supportata anche da Cataldo Casoppero e dopo la mia elezione ho effettivamente nominato la figlia di De Novara assessore alla cultura». A lei affidò anche la commissione legalità.
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