L’impegno di chi prende il Reddito di Cittadinanza inizia davanti alle scuole
L'attivazione dei "Piani di Utilità Collettiva" riguarderà Gallarate, Samarate, Cassano, Solbiate Arno, Cavaria, Jerago, Albizzate e Oggiona con Santo Stefano. Le necessità, in periodo di pandemia, non mancano
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L’impegno di chi usufruisce del Reddito di Cittadinanza inizia davanti alle scuole, là dove oggi le comunità hanno bisogno particolare per assicurare la sicurezza dei bambini e delle famiglie. È un’idea che condivide più di un sindaco, più di un assessore, negli otto Comuni della zona di Gallarate che si sono attivati per impiegare per servizi e lavori utili le persone che prendono il reddito di cittadinanza.
Tecnicamente si chiamano Puc, Piani di Utilità Collettiva. Vengono attivati a livello di Distretto, che in questo caso vuol dire negli otto Comuni di Gallarate, Samarate, Solbiate Arno, Cassano Magnago, Cavaria con Premezzo, Jerago con Orago, Albizzate e Oggiona con Santo Stefano.
Ogni Comune si sta ora attivando per redigere i piani (potranno operare in ambito sociale, culturale, artistico, ambientale, formativo e a tutela dei beni comuni) sapendo che la platea è piuttosto ampia. A Gallarate ad esempio stanno ricevendo il RdC 715 persone su 54mila residenti, a Samarate sono circa 130 su 17mila abitanti, a Cassano Magnago 148 su 22mila abitanti.
«Oltre ad essere un obbligo, i PUC rappresentano un’occasione di inclusione e crescita dei beneficiari senza dimenticare il prezioso supporto in alcune attività utili alla nostra comunità» dice l’assessore samaratese al sociale, Nicoletta Alampi.
A Samarate ad esempio la giunta di Enrico Puricelli ha già stabilito che la prima area di intervento sarà quella di Polizia Locale, coordinata dal Comandate Angotti: si pensa di proporre ai beneficiari una collaborazione nelle attività di controllo all’uscita delle scuole, altri progetti di accompagnamento degli studenti o supporto di altri eventi. Altro settore potrebbe essere la cura dell’ambiente.
«Ci stiamo lavorando, contiamo di arrivare a definire il progetto specifico entro novembre» dice invece il sindaco di Cassano Magnago Nicola Poliseno. Anche qui c’è l’idea di impegnarli prima di tutto per controllare la sicurezza – stradale e sanitaria – davanti alle scuole. «Sarà il primo compito che chiederemo. Intanto faccio appello a iscriversi all’albo dei volontari, mettendosi a disposizione di una città che ha dato e ora chiede un aiuto». Se anche si trattasse solo del 20% delle persone – dice Poliseno – significherebbe 30 persone, per 180 ore settimanali di prestazioni.
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