Carrello solidale e farmaci sospesi: i comuni intorno a Malpensa che aiutano le famiglie bisognose
Il punto sulla situazione di aiuti alle famiglie più colpite dalla crisi del Coronavirus nei centri più grandi intorno a Malpensa tra il primo e il secondo lockdown: Lonate Pozzolo, Samarate e Somma Lombardo
Con il sopraggiungere del nuovo lockdown sono tante le famiglie che hanno bisogno di aiuti economici e non nei comuni intorno a Malpensa. Molte amministrazioni hanno riattivato la rete di solidarietà del primo lockdown venendo incontro alle famiglie meno abbienti una seconda volta.
LONATE POZZOLO
«Per noi il Centro Operativo Comunale è sempre rimasto attivo tranne che nei mesi estivi, perché la richiesta era un po’ latente», racconta l’assessore ai Servizi Sociali di Lonate Pozzolo, Melissa Derisi, «abbiamo però continuato ininterrottamente le iniziative del cestino solidale, grazie al nucleo dei volontari di Protezione Civile Caluna che li hanno distribuiti alla popolazione».
La distribuzione del cibo è stata attuata in collaborazione con Caritas e la onlus Kay, cui sono stati affidati 7mila euro in carte spesa prepagate.
In più, oltre alle iniziative del quaderno e del farmaco sospeso (attivate in collaborazione di Caila Onlus) – «che in questo periodo sono molto richiesti» – l’amministrazione ha stanziato 16.436 euro per aiutare le 20 famiglie lonatesi che non erano rientrate nel bando stanziato dalla Regione riguardo il pagamento degli affitti, ha aiutato a pagare la retta delle scuole materne per 35 bambini.
«Per ulteriori contributi aspettiamo le variazioni di bilancio nei prossimi consigli comunali», conclude Derisi.
SAMARATE
«Noi abbiamo iniziato a marzo aiutando 100 famiglie», racconta Piera Primerano, consigliera comunale leghista volontaria in prima linea del Centro Operativo Comunale di Samarate, servizio attivato la scorsa primavera che, insieme ai volontari dei Genieri di Protezione Civile hanno aiutato molte famiglie samaratesi in difficoltà.
«Adesso le famiglie che ci chiedono assistenza sono un po’ meno, ma temo aumenteranno presto: molti stanno perdendo il proprio lavoro, soprattutto chi di solito lavora in nero».
Samarate attiva il servizio a domicilio per anziani e malati
Tra marzo e maggio i volontari attivi sul territorio samaratese erano cieca una sessantina e non si sono mai fermati tra l’estate e l’autunno, tranne quando il magazzino (un locale comunale) si svuotava. «Naturalmente durante il primo lockdown la chiusura era totale, quindi c’erano molte più persone lasciate a casa con del tempo a disposizione, quindi i volontari erano di più di adesso. Ora la gestione si è modificata, naturalmente», precisa l’assessore ai Servizi Sociali, Nicoletta Alampi.
«La situazione odierna non è per niente bella – continua – ma per fortuna i samaratesi hanno fatto moltissime donazioni, hanno un cuore grande». C’è stata qualche settimana di stop perché il magazzino, il nostro locale comunale, era vuoto, ma ora finalmente i volontari possono ripartire: «La Protezione Civile ci ha rifornito e gliene siamo grati, speriamo che anche i cittadini continuino ad aiutarci; è essenziale».
«Spesso noi volontari facevamo la spesa di tasca nostra per chi aveva bisogno quando il magazzino era vuoto o quando c’erano delle richieste particolari», confessa Primerano, che con le sue parole fa intendere l’impegno di non voler lasciare indietro nessuno.
I servizi offerti variavano tra la consegna dei pacchi alimentari, dei farmaci il carrello solidale (coordinato da Alessio Sozzi e che Alampi si auspica possa essere rilanciato a cadenza settimanale) e la distribuzione dei vestiari. Le consegne effettuate in una settimana, in media, sono circa 50.
«Dietro a tutto ciò – continua l’assessore – c’è la regia del servizio sociale e la collaborazione con Caritas, che ci ha fornito gli elenchi delle famiglie che già aiutavano, cui si sono naturalmente aggiunti nuovi nomi». Si tratta di una distribuzione settimanale: le persone contattato il servizio sociale e «noi quindi riusciamo a entrare in contatto con queste situazioni di disagio economico; in più riusciamo ad aiutare delle persone che non avevano mai contattato Caritas e possiamo aiutare anche loro».
SOMMA LOMBARDO
Proprio oggi, lunedì 16 novembre, l’amministrazione ha riattivato il Centro Operativo Comunale e tutti i suoi servizi «anche se in realtà non si è mai propriamente fermato», spiega l’assessore ai Servizi Sociali di Somma Lombardo, Stefano Aliprandini.
Chiaramente, le richieste tra marzo e inizio giugno erano molto fitte, per poi diminuire sempre di più: «La necessità è venuta meno. Proprio oggi abbiamo riaperto il C.o.c con la distribuzione di farmaci e buoni pasto, il numero di persone positive al Coronavirus e malate che non si possono muovere da casa è visibilmente aumentato rispetto a marzo, la situazione è preoccupante. Anche se in questo momento la crisi economica ancora non c’è e sono stati erogati i soldi da parte del governo, io sono molto preoccupato per l’anno prossimo, quando le entrate saranno molte di meno e gli strascichi del lockdown si vedranno molto di più».
«Si tratta di un locdown diverso – precisa – rispetto a quello di aprile: non tutti sono chiusi in casa e hanno più libertà, nonché più possibilità dato che non hanno smesso di lavorare – di provvedere in autonomia alla spesa».
Come è stato distribuito l’aiuto sul territorio e in quali servizi? «Tra marzo e la fine di maggio abbiamo aiutato circa 200 famiglie, da alcune di loro siamo tornati una seconda e una terza volta. Mentre ora, dato che siamo partiti oggi, abbiamo già ricevuto qualche richiesta da parte dei sommesi, ma nelle settimane precedenti abbiamo fatto qualche intervento di aiuto attraverso i buoni spesa». Non solo aiuti alimentari, però: la Protezione Civile ha consegnato circa 15 tablet che servivano agli studenti per la Didattica a distanza, senza dimenticare le moltissime mascherine distribuite a inizio emergenza, in pieno lockdown, «quando le mascherine erano quasi introvabili».
Negli scorsi mesi, inoltre, come Lonate, Somma è riuscita ad aiutare molte famiglie con gli affitti, grazie anche alla partecipazione al bando di Regione Lombardia.
«Sappiamo che i cittadini sono in difficoltà: noi ci siamo, cerchiamo di star vicino a tutte le famiglie sommesi», conclude Aliprandini.
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