I Comitati Regionali della UISP in difesa dello sport di base
Dopo la presa di posizione della Lombardia, anche le altre realtà territoriali hanno fatto sentire la propria voce: l'Emilia scrive al presidente Bonaccini, il Piemonte è sceso in piazza
Proseguono gli appelli dal territorio per chiedere pari dignità e regole certe per lo sport di base. I dirigenti Uisp sono alle prese con l’ultimo Dpcm che impone la chiusura di piscine e palestre, mettendo ko associazioni e società sportive che già da mesi vivono situazioni difficili e che avevano investito in questi ultimi tempi per adeguarsi ai precedenti decreti e poter continuare l’attività in sicurezza.
Dopo le lettere che il presidente lombardo Stefano Pucci e quello varesino Giacomo Paleni hanno inviato al presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana e alla sua assessora allo Sport Martina Cambiaghi, tanti altri comitati regionali si rivolgono al Governo e alle proprie regioni per salvaguardare lo sport di base.
In Emilia Romagna il presidente regionale del Comitato Uisp, Mauro Rozzi, e quello del Csi, Raffaele Candini, hanno scritto al presidente della Regione Stefano Bonaccini, commentando il nuovo Dpcm e la situazione del mondo sportivo dilettantistico e per tutti. La lettera si chiude con una richiesta, quella di «attivarsi nuovamente con il Governo e con i ministri competenti per concordare e potenziare le misure di ristoro previste per il settore sportivo, a partire dalla riapertura dei termini e dei criteri di accesso nonché del rifinanziamento del bando di contributi a fondo perduto per le società sportive».
Patrizia Alfano, presidente Uisp Piemonte, spiega le ragioni della manifestazione che ha visto la sua associazione in piazza a Torino: «Rispettando le norme di sicurezza, siamo scesi in piazza per chiedere al Governo di rivedere il decreto, perché sta penalizzando gravemente lo sport di base: noi rappresentiamo il numero più grande di praticanti in Italia, o chiudiamo tutti o nessuno, e quello che rimane aperto deve avere regole chiare e certe che valgono per tutti. Lo sport e la cultura non sono il problema, anzi possono essere un’opportunità per fare informazione e formazione anche sulla prevenzione».
Insoddisfazione per i contenuti del DPCM del 24 ottobre relativi allo sport giunge anche dall’Uisp Puglia: il presidente Fabio Mariani segnala le incongruenze ma ribadisce che va letto con senso di responsabilità e consapevolezza della situazione drammatica che stiamo attraversando. A queste voci si aggiunge quella del presidente Uisp Liguria Tiziano Pesce, ma non sono certo gli unici nel panorama nazionale: Uisp si sta mobilitando a tutti i livelli, per tutelare il diritto allo sport per tutti, quindi al benessere psicofisico alla portata di tutti, soprattutto per tutelare, in prospettiva, il sistema sanitario nazionale con un vero programma di prevenzione diffusa.
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