“Viaggiare e visitare il mondo? Un diritto di tutti”
Pietro Scidurlo ha percorso due volte il cammino di Santiago e ha tracciato i percorsi della via Francigena per chi deve spostarsi in sedia a rotelle o handbike. "Un problema delle persone con disabilità? No, invecchieremo tutti"
«Per fortuna oggi si parla di inclusione e non più di integrazione». Ormai si usa spesso dire “le parole sono importanti”, ma per Pietro Scidurlo lo sono davvero. Lo sono perché passano messaggi forti, lo sono perché cambiano la prospettiva con cui raccontano i suoi progetti. Pietro, ha 42 anni è paraplegico, e ha fondato “Free Wheels Onlus“, un’associazione che aiuta la persone con esigenze speciali ad affrontare le proprie paure e a viaggiare. Pietro traccia e studia itinerari da percorrere in carrozzina o in handbike e per ben due volte ha affrontato e concluso il Cammino di Santiago.
«In questi anni è cambiato molto il rapporto con il mondo della disabilità – spiega Pietro – e questo lo dobbiamo anche alle giornate come quella di oggi e al grande lavoro che sta facendo tutto il mondo della comunicazione. C’è maggiore consapevolezza delle nostre esigenze. Si è parlato in passato di istituire un “ministero della disabilità” ma credo proprio non sia necessario perché la questione riguarda tutti. Perché dico così? Perché invecchiamo e con la vecchiaia facciamo fatica a camminare, abbiamo problemi di udito, possiamo anche soffrire di disturbi fisici di varia natura. E questo accade a chiunque. Il punto quindi è: perché ad un certo punto si deve vivere con delle limitazioni?»
E il turismo è il tema centrale dei progetti di Pietro e della sua associazione: «Fino a qualche tempo fa non era neppure contemplato che persone con disabilità si spostassero e viaggiassero – dice- : oggi il piano strategico del turismo 2017-2020 parla espressamente di accessibilità. L’accessibilità è diventata un’occasione irrimandabile per consentire a tutti di vivere esperienze di viaggio»
E l’obiettivo di Free Wheels è anche questo: “far prendere consapevolezza a chi opera su e per i nostri Cammini a livello internazionale che anche una persona con esigenze speciali può affrontare un viaggio a piedi o in bicicletta su territori impervi e sancire definitivamente un messaggio di uguaglianza senza barriere né confini”.
Dopo il Cammino di Santiago l’associazione è passata a tracciare i sentieri della Via Francigena. Insomma, quello che Pietro sta portando avanti in prima persona ogni giorno è il riconoscimento di un diritto inalienabile: viaggiare e vivere intensamente ogni giorno. Lo scopo è rendere reale quanto è scritto nell’Agenda 2030 dell’Onu, ovvero nessuno deve essere lasciato indietro.
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