È la “sua” panchina: e se la potrà vedere finita, diventerà un ricordo della sua presenza.
Erica Mosca – la farmacista morta domenica scorsa insieme al suo compagno Lorenzo travolta da una slavina al Devero – aveva pensato insieme alla Fondazione Montevecchio la “panchina verde” nel parco della villa di Samarate: a panchina è stata completata martedì mattina e sabato 23 gennaio sarà inaugurata alle 14.30.

«Lo faremo con un lancio di palloncini verdi, per ricordarla» dice Eliseo Sanfelice, presidente di Fondazione Montevecchio, che insieme ad Erica Mosca ha curato il progetto della “panchina verde”  a cui si è aggiunta anche l’associazione Amici della Biblioteca.

La panchina ha la sua particolarità nel fatto di “abbracciare” un albero: un simbolo di integrazione tra lo spazio naturale e l’uso del parco da parte degli uomini, delle donne, dei bambini.

«L’idea della panchina era stata sua», spiega Alfonso Pellizzaro, presidente degli Amici della Biblioteca, associazione che promuove l’attenzione e la conoscenza del patrimonio boschivo locale. «Erica era nostra socia, come il papà e lo zio, prima di lei, ci hanno sostenuto. Erica si era aggiunta quest’anno.  Siamo molto legati alla famiglia Mosca, curiamo e utilizziamo anche un bosco di loro proprietà. Ora è doveroso sostenere il progetto»

La panchina scelta si trova nella zona Est del parco di villa Montevecchio: «L’aveva voluta lì – dice Sanfelice – perché è dove sorge il sole: un simbolo di speranza e vita».