Essere come Socrate in tempi di distopia: Maura Gancitano a Filosofarti
La lectio magistralis di Maura Gancitano, tra Socrate, Hannah Arendt e i tempi di pandemia che sembrano aver trasformato in realtà la distopia
«In un tempo in cui la distopia sembra realizzarsi è bene domandarsi come poter abitare uno spazio fisico e un spazio digitale da utopici, proprio come Socrate, cercando sempre l’incontro con gli altri», questo l’invito e la riflessione di Maura Gancitano nel corso della lectio magistralis “Utopia, distopia e utopia” di sabato 27 febbraio per Filosofarti.
Socrate – ha spiegato Gancitano – era un atopos per i suoi tempi: «Era strano, non si poneva nei confronti delle etichette del vivere sociale. Ai nostri giorni sarebbe stato queer». Assumendo una posizione spostata, strana, da «errante all’interno di una comunità di appartenenza», cercava costantemente il dialogo con i cittadini ateniesi: «Seppur in posizione sempre inattuale rispetto allo spirito del proprio tempo, ha sempre cercato il dialogo», ha continuato.
Essere “atopoi” nell’era digitale
Il comportamento del filosofo ateniese può essere un virtuoso modello da seguire per i cittadini del XXI secolo, specialmente nel digitale, dove «è difficile trovare uno spazio per l’ineffabile e per l’interiorità. I social ben si sposano alla nostra società della performance, che vive solo sulla superficie e si alimenta grazie ai like, alle attenzioni e all’approvazione degli altri».
Attuare l’atteggiamento socratico, però, è difficilissimo: «Ci parla della possibilità di passare dall’io al tu con un atteggiamento di carità interpretativa, tenendo sempre molto al dialogo con il proprio interlocutore; era sempre entusiasta e aveva una tensione erotica, di desiderio, quando parlava con gli altri». Gancitano, mettendo in relazione la maieutica socratica e i social, ha evidenziato le differenze di interazione con gli altri utenti sui social, spesso basata sui blasting e sulle shitstorm, così distanti da quel desiderio di incontro, dialogo, che animava Socrate.
La conferenza di Maura Gancitano sul canale YouTube di Filosofarti
«I social – dove c’è un contatto – e la realtà sono molto diversi: in quest’ultima gli incontri reali sono dominati dallo sguardo: c’è più spazio per l’ineffabile».
Connettendosi a Vita activa – la condizione umana di Hannah Arendt, Gancitano ha affermato come la filosofa abbia avuto molte intuizioni sulla vita moderna. «Ad esempio, sulla società di massa Arendt aveva notato come il mondo avesse perso il potere di riunire le persone; così è successo con il Coronavirus: nel corso del 2020 è sparita la spiritualità. In un anno ci è mancato l’eros, il dionisiaco: abbiamo vissuto solo di apollineo, facendo quello che andava fatto, quello che era giusto».
Come agire nel web, dunque? L’unico modo, secondo Gancitano, è il gioco, con «la dimensione del silenzio e dell’inattuale: oggi è difficile essere inattuali, perché siamo drogati dell’attenzione degli altri esseri umani». Giocare può voler dire essere atopi, come Socrate, «attuare una dimensione del gioco che ci porta a tentare qualcosa gratuitamente, che per il resto della società può sembrare da folli».
Gli eventi di Filosofarti vengono proposti live sulla pagina facebook (qui) e caricate sul canale Youtube, dove possono essere recuperate (clicca qui per il programma e trovare le videoregistrazioni).
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