Il Covid non scoraggia le imprese: Goglio investe 30 milioni di euro e potenzia la fabbrica di Daverio
Intesa e Unicredit, con Garanzia Italia, hanno erogato 15 milioni ciascuna. L'azienda utilizzerà quei soldi per nuove tecnologie di produzione per migliorare l'efficienza e un minore impatto ambientale
Solo pochi giorni fa nella conferenza stampa di inizio anno, l’Unione degli industriali della provincia di Varese aveva reso noti i risultati sull’andamento dell’ultimo trimestre del 2020. Se da una parte si mostrava che gli effetti di due lockdown uniti all’incertezza dall’uscita dalla pandemia avevano causato nell’ultimo anno una perdita media del fatturato pari al 14% , dall’altra si evidenziava la chiara volontà di una buona parte degli imprenditori intervistati di continuare ad investire anche nel 2021.
È vero che una rondine non fa primavera, ma il fatto che Goglio annunci un finanziamento da 30 milioni di euro, sostenuto da Sace, Intesa Sanpaolo e Unicredit e assistito da Garanzia Italia, è un segnale che conferma quella tendenza.
LE BANCHE DI SISTEMA E IL SOSTEGNO DI SACE
Intesa Sanpaolo e UniCredit, le due banche di sistema, hanno erogato 15 milioni ciascuna. Un’operazione che riconosce il valore rappresentato da un gruppo di “multinazionali tascabili”che rendono celebre nel mondo il saper fare bene italiano. E Goglio, leader nel settore dell’imballaggio flessibile, è una di queste.
L’azienda utilizzerà quei soldi per sostenere il piano di sviluppo aziendale, con un focus su nuove tecnologie di produzione che consentano una maggiore efficienza ed un minore impatto ambientale, nonché per incrementare la presenza del gruppo sui mercati esteri. Una buona parte di quegli investimenti verrà fatta nel quartier generale di Daverio.
Il salto verso industria 4.0 lo aveva già fatto cinque anni fa. Ora con questo finanziamento, di cui una buona metà sarà concentrata negli stabilimenti italiani del gruppo, potrà affrontare in modo competitivo per i prossimi cinque anni la transizione verso in nuovi trend che caratterizzano il mercato.
Insomma, un ottimo segnale di stabilità anche per i 1800 dipendenti del gruppo a livello globale, perché al momento della ripartenza l’azienda non si farà trovare impreparata. «L’impegno nell’attività di ricerca e sviluppo e gli investimenti nella costante innovazione oltreché nei prodotti, anche degli impianti produttivi e dei processi, sono da sempre caratteristiche distintive del gruppo Goglio – sottolinea Davide Jarach responsabile sviluppo strategico del gruppo industriale. –. In un momento di forte discontinuità come l’attuale, determinato dall’emergenza sanitaria sviluppatasi a livello mondiale, siamo convinti che si debba avere il coraggio di continuare ad investire, per presentarsi pronti all’appuntamento con la ripresa».
VERSO I DUE SECOLI DI ATTIVITÀ
Goglio spa, che quest’anno compie 171 anni di attività, progetta, sviluppa e realizza sistemi completi per l’imballaggio fornendo laminati flessibili, valvole, macchine e servizio, per ogni esigenza di confezionamento che trovano applicazione in molteplici settori industriali: caffè, alimentare, chimica, cosmetica, detergenza, beverage e pet food. Con un fatturato consolidato di circa 380 milioni di euro, è uno dei principali player in Europa nel packaging flessibile.
Nello storico stabilimento di Daverio (Varese), fondato nel 1969 e considerato il quartier generale, il centro di coordinamento di tutte le attività globali del gruppo, lavorano 735 dipendenti. In questo stabilimento, innovativo e in continua evoluzione, ha sede la divisione imballaggi che è un passo avanti nella ricerca, nella qualità e nell’innovazione.
All’interno del processo produttivo, totalmente integrato verticalmente, il reparto estrusione elabora ricette specifiche per la produzione di film con alte performance di impermeabilità e resistenza meccanica. Nell’area produttiva c’è anche un technology center, dove un team di ricercatori si dedica allo studio delle caratteristiche dei prodotti da confezionare e dei laminati più innovativi, affiancando il cliente in ogni fase del processo di confezionamento. L’attenzione all’ambiente si concretizza attraverso le più recenti innovazioni applicate al processo produttivo, che permettono il recupero del solvente utilizzato per la produzione di imballaggi e uno stretto controllo delle emissioni.
Sottile (Goglio): “L’industria 4.0 non sostituisce nulla, si affianca”
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