Su Accam si può pensare a un tavolo regionale per la transizione ecologica
La richiesta del sindaco di Parabiago è stata sottoscritta anche da Buscate, Castano Primo, Castellanza, Legnano, Magnago, San Giorgio su Legnano e Vanzaghello
Un tavolo regionale che metta al centro la transizione ecologica nell’Alto Milanese e nel Varesotto, partendo dal progetto di rilancio e sviluppo di quello che fino al declassamento era il termovalorizzatore di Borsano gestito da Accam, coinvolgendo aziende pubbliche come Amga, Agesp, Cap Holding e Alfa in un piano di sviluppo territoriale all’insegna dell’economia circolare.
La richiesta arriva dal sindaco di Parabiago Raffaele Cucchi, che nei giorni scorsi ha scritto all’assessore regionale all’ambiente Raffaele Cattaneo facendosi portavoce anche dei “colleghi” Fabio Merlotti (Buscate), Giuseppe Pignatiello (Castano Primo), Mirella Cerini (Castellanza), Lorenzo Radice (Legnano), Carla Picco (Magnago), Walter Cecchin (San Giorgio su Legnano) e Arconte Gatti (Vanzaghello).
«La sfida ambientale aperta che ci troviamo a gestire riguarda il saper essere amministratori lungimiranti e coraggiosi nel condividere ed attuare scelte che ci portino a realizzare sul nostro territorio un’economia circolare e sostenibile, come richiede, d’altra parte, l’Unione Europea» spiega Raffaele Cucchi.
«L’Altomilanese e la provincia di Varese condividono un contesto e quindi un destino socioeconomico comuni: la presenza di impianti del ciclo dei rifiuti e del servizio idrico lo rendono destinatario di interessanti strategie politiche ambientali di ampio respiro. Il progetto che stiamo cercando di portare avanti con ambizione e determinazione non può prescindere dal coinvolgimento di importanti aziende pubbliche che operano già sul territorio. Per perseguire questi obiettivi abbiamo bisogno della collaborazione e della condivisione di Regione Lombardia, sappiamo che l’assessore Cattaneo è sensibile al tema e disponibile a un confronto che porti non solo a uno sviluppo ambientale sostenibile di lungo termine, ma anche a sviluppare strategie da convergere che tengano conto anche di Accam e dei fattori occupazionali, di rigenerazione e transizione ecologica di un sito da bonificare. Non possiamo pensare, infatti, di lasciare in eredità ai nostri figli questa situazione».
Gentilissimo,
faccio seguito alla sua telefonata di ieri, e all’apertura già dimostrata durante l’ultimo incontro presso Regione Lombardia, di rendersi disponibile a facilitare un incontro fra i molteplici attori coinvolti nell’ambizioso progetto in oggetto per chiederle formalmente di organizzare urgentemente (entro la metà della prossima settimana) un incontro su un tavolo regionale.
Come le è ben noto i territori dell’Alto Milanese e del Varesotto stanno cercando di perseguire un ambizioso obiettivo di natura ambientale cercando di coinvolgere le importanti aziende pubbliche del territorio (AMGA, AGESP, Cap Holding e Alfa) in un percorso interamente pubblico, delle sinergie e delle opportunità per perseguire gli obiettivi strategici delineati con l’European Grean Deal Investiment Plan (EGDIP).
Infatti, l’Alto Milanese e la provincia di Varese condividono per molti aspetti un destino socioeconomico comune, frutto di anni di storia e di relazioni produttive, antropiche e sociali che hanno contribuito alla crescita di un territorio particolarmente strategico da un punto di vista industriale e logistico.
La presenza di impianti del ciclo dei rifiuti e del servizio idrico, distribuiti sui nostri territorio, il tessuto produttivo fortemente sviluppato ed i collegamenti ambientali (Olona, Ticino, etc.) rendono il territorio destinatario di principale di politiche ampie e di respiro.
In questo contesto, ed in questa particolare situazione in cui si trova la società Accam S.p.A., si inserisce l’opportunità di concretizzare sinergie e politiche industriali pubbliche volte a chiamare tutte le società pubbliche e tutti gli enti locali a lavorare per un progetto comune che possa promuovere un piano di sviluppo ampio e strutturato che abbia l’obiettivo, come avvenuto in casi analoghi, di individuare le potenzialità, i flussi e le possibili sinergie per rendere concreto l’ingresso del nostro territorio nell’economia circolare e consentirgli di essere protagonisti di quel green deal che l’Unione Europea ci assegna come sfida del millennio.
Considerata l’ampio parterre di soggetti pubblici coinvolti chiediamo a lei, assessore Raffaele Cattaneo, di poter organizzare un incontro per aiutare a definire e focalizzare gli obiettivi sui quali tutti gli attori pubblici devono convergere – in considerazione anche degli importanti fattori in gioco che non sono meramente economici e finanziali quali gli aspetti: ambientali; occupazionali, di rigenerazione e transizione ecologica di un sito da bonificare (che come Amministratori pubblici non possiamo pensare di lasciare in eredità alla progenie) – e per perseguire il Mancia del nostro territorio.
Certo che il nostro appello non resterà invano e consapevoli che questa può essere l’ultima occasione per il territorio di dimostrare la propria lungimiranza su temi strategici ed importanti come questi cogliamo, in attesa di un suo celere riscontro, l’occasione per porgerle i nostri più sentiti distinti saluti.
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