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La Samic spa di Lonate Ceppino può produrre bioreattori per il vaccino anti-Covid

C'è un’azienda della nostra provincia che potrebbe tracciare la via dell'indipendenza italiana nella produzione di vaccini. Lo ha spiegato l'ad Giancarlo Saporiti ad Agorà in onda su Rai3. «Occorre, però, fare presto»

Nell’ultima puntata di Mezz’ora in più di Lucia Annunziata in onda su Rai3, tra gli ospiti c’era l’assessore regionale al Welfare Letizia Moratti. Tra i punti principali sviluppati nell’intervista si è parlato anche della produzione di vaccini e della difficoltà che ha su questo versante l’Italia. Tra le cause principali di questa situazione, l’assessore Moratti ha citato gli investimenti in bioreattori per il settore farmaceutico che le aziende dovrebbero fare. Punto su cui sta lavorando anche il ministro dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti di concerto con le stesse aziende produttrici.

Sulla strada che potrebbe portare l’Italia a diventare produttrice di vaccini anti-Covid c’è dunque un ostacolo: la mancanza di bioreattori. In pratica, anche se il nostro Paese ottenesse da parte delle multinazionali farmaceutiche la cessione dei brevetti e le licenze necessarie, a livello industriale, per arrivare all’indipendenza produttiva, mancherebbe un tassello fondamentale: gli impianti. Troppo pochi quelli attualmente funzionanti nella Penisola. Eppure, il know-how c’è ed è a disposizione.

C’è un’azienda della nostra provincia, la Samic spa, di Lonate Ceppino che potrebbe tracciare la via dell’indipendenza italiana nella produzione di vaccini in quanto è già in grado di costruire bioreattori per il settore farmaceutico.

Giancarlo Saporiti, amministratore delegato della Samic e presidente del Comitato per la Piccola Industria (ossia le aziende con meno di 100 dipendenti) dell’Unione degli Industriali della Provincia di Varese, lo ha spiegato a sua volta nell’odierna puntata di Agorà sempre su Rai3. «Attualmente – ha spiegato Saporiti – la nostra azienda è produttrice di reattori soprattutto per il comparto chimico. Un reattore è, in pratica, un involucro, un enorme cilindro alto anche diverse decine di metri, dove vengono inserite sostanze chimiche e dove avvengono reazioni con scambio termico e miscelazione per la produzione di sostanze ad uso industriale. Chi, però, come noi, produce reattori è benissimo in grado, perché ha la padronanza della tecnologia, anche di produrre dei bioreattori necessari per realizzare i vaccini anti-Covid. I bioreattori, infatti, sono di fatto dei reattori. Unica differenza è che, invece di funzionare secondo principi chimici, funzionano secondo principi biologici».

Samic spa è dunque una di quelle realtà industriali che a questo punto diventano fondamentali per incrementare il numero di bioreattori funzionanti in Italia, oggi del tutto insufficienti per arrivare ad un’indipendenza produttiva del vaccino. Occorre, però, fare presto. Un reattore, così, come un bioreattore non si costruisce in due giorni. «Per i nostri reattori – come ha spiegato ad Agorà, Giancarlo Saporiti – il tempo di realizzazione va dai 6 agli 8 mesi. Ovviamente il sistema produttivo italiano, di fronte all’emergenza, potrebbe fare fronte comune e mettersi alla prova per accelerare il più possibile i tempi che, però, difficilmente potrebbero essere inferiori ai 50 giorni, lavorando giorno e notte senza sosta».

Imprese come Samic Spa, insomma, sono pronte a far fronte comune. Le competenze ci sono. L’industria italiana dei reattori oggi esporta il 90% di ciò che produce. Impianti mastodontici che hanno bisogno di competenze e spazi di realizzazione. Proprio nell’azienda di Lonate Ceppino è presente la buca per la costruzione di reattori più grande d’Italia. Una dotazione indispensabile se si pensa che per il petrolchimico questo tipo di prodotti possono arrivare ad un’altezza variabile tra i 30 e i 50 metri con un peso di oltre 100 tonnellate. «Noi produttori italiani di apparecchiature a pressione – conclude Saporiti – siamo un’eccellenza mondiale riconosciuta. Abbiamo il know-how e le migliori tecnologie.  Vogliamo mettere a disposizione del sistema nazionale queste nostre capacità per affrontare la crisi che stiamo vivendo. Noi ci siamo. Siamo pronti alla sfida».

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Pubblicato il 08 Marzo 2021
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