«Purtroppo devo annunciarvi il decesso di un cittadino samaratese risultato nei giorni scorsi positivo al Covid-19: è il quarantesimo dall’inizio della pandemia». Ogni giorno, dal marzo scorso, il sindaco di Samarate Enrico Puricelli informa i concittadini sull’andamento dei contagi e quando deve scrivere della scomparsa di un samaratese le parole sembrano non bastare mai.

«Un grande abbraccio ai famigliari, ai quali vanno le mie più sentite condoglianze, a nome dell’intera comununità samaratese», continua Puricelli, che neanche dieci giorni fa, dopo 8 giorni consecutivi in cui si sono registrati 8 decessi (1 al giorno), aveva chiesto ad Ats una vaccinazione di massa della città, sul modello Viggiù, ricendo risposta negativa.

La panchina per le vittime del Covid a Villa Montevecchio

La comunità samaratese continua a stringersi intorno alle famiglie che soffrono a causa della diffusione del Covid-19, particolarmente incidente in città: si tratta di 1 morto ogni 400 abitanti (la media italiana è 1 ogni 520 abitanti).

Un anno dopo i primi morti da Covid: “Se chiudiamo gli occhi li vediamo andare via in ambulanza”

A dimostrazione dell’attenzione e della cura della città è la panchina tricolore in onore delle vittime del Covid e delle loro famiglie, donata dalla Fondazione Montevecchio e inaugurata lo scorso 18 marzo, la Giornata nazionale delle vittime del Covid.