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Infinita incertezza: i lavoratori del settore aereo tornano a scioperare

C'entra Alitalia, ma anche la sofferenza generale del settore. I sindacati denunciano la deregulation e la liberalizzazione spinta. Nell'immediato serve la cassa integrazione

gallarate generico

Venerdì 23 aprile 2021 incrociano le braccia i lavoratori del trasporto aereo, con uno sciopero nazionale di quattro ore dell’intero comparto, dalle 13 alle 17.

Il mondo dell’aviazione (passeggeri) sta vivendo ormai da un anno una contrazione con numeri impressionanti, arrivati a punte del 99% di riduzione del traffico nel corso del primo lockdown di inverno-primavera 2020 ma anche nella seconda fase, quella d’autunno, quando all’esterno le limitazioni sono state meno impattanti mentre negli aeroporti lo stop è stato ancora peggiore.

E a ridare una prospettiva non basta la speranza dei voli Covid-tested (avviati anche a Malpensa), né l’effimera ripresa estiva in cui pure si confida. Perché alle spalle c’è un settore che già prima della pandemia mostrava la sua debolezza ed esposizione: così da un lato c’è l’eterna, mai risolta vicenda di Alitalia, dall’altro le crisi dei singoli vettori, compreso la fine – “pilotata” –  di quel colosso che era Air Italy (1500 dipendenti tra Olbia e Malpensa), fatta fuori con un «non c’interessa» da parte del socio di maggioranza, Qatar Airways.

Tensioni che convergono appunto nel nuovo sciopero, che chiede anche una politica nazionale e una riscrittura delle regole. Il sindacato di base Usb denuncia «un modello di trasporto aereo nazionale di fatto colonizzato, frammentato e basato sulla low-costizzazione dei rapporti di lavoro», riprendendo evidentemente un termine (low-cost) che riassume la rivoluzione vissuta dal settore negli ultimi vent’anni.

Su tutto il comparto del trasporto aereo restano le incertezze già denunciate anche dai gestori aeroportuali ma anche dai sindaci dei territori, compreso quello intorno a Malpensa, dove “si vive di aeroporto”. Fondamentale viene considerata la conferma della cassa integrazione per evitare il tracollo economico e sociale

Ma il sindacato di base critica in generale «liberalizzazione e privatizzazione» che si traducono in riduzione delle tutele: lo si vive nell’handling, per esempio, dove non sono mancate tensioni anche a Malpensa e Linate. I sindacati negli ultimi anni (sia di base che confederali) hanno contrastato anche l’ingresso delle cooperative  nell’handling passeggeri, timorosi di vedere una riduzione di tutele e qualità del lavoro: è lo scenario che si era vede da tempo nel settore cargo, dove la precarietà è diffusa e dove di tanto in tanto emergono anche irregolarità. C’è anche una quota di paradosso: il cargo non è in crisi e anzi sta vivendo un momento particolarmente florido, a Malpensa.
Venerdì la protesta sarà anche alla cargo city, dalle 13 alle 17.

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Pubblicato il 21 Aprile 2021
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