La Lombardia utilizzerà i test salivari, nati nel laboratorio dell’Università dell’Insubria
Lo scorso anno, appena iniziata la pandemia, il ricercatore Lorenzo Azzi ebbe un'intuizione. I suoi lavori scientifici sono stati citati 183 volte a livello internazionale
Un anno fa, nel laboratorio d microbiologia dell’Università dell’Insubria, il dottor Lorenzo Azzi ebbe un’intuizione: « Perchè non cercare il virus SarsCoV2 nella saliva?» Ci lavorò un mese, grazie anche al professor Paolo Grossi primario della clinica di malattie infettive del Circolo e la parte di indagine del professor Mauro Fasano.
“Il virus è presente nella saliva”: com’è nata l’idea del test semplice e veloce
Pubblicò i suoi studi che dimostravano la presenza di quel virus in bocca e la possibilità di variare le indagini naso faringee concentrandosi su un campione biologico più semplice da recuperare. Un test da analizzare nelle diverse modalità: molecolare o antigienico.
A distanza di un anno, la Lombardia ha chiesto al Ministero e ottenuto di poter adottare i test salivari come metodo di indagine per la ricerca del coronavirus.
« Sono certamente soddisfatto che i miei studi abbiamo aperto a un nuovo modo di indagare le infezioni – commenta il dottor Azzi – Il mio studio pubblicato sulle riviste scientifiche ha ottenuto ben 183 citazioni a livello mondiale. Oggi questi test sono ampiamente utilizzati in altri paesi come gli Stati Uniti dove le persone raccolgono il campione direttamente a casa e lo consegnano ai laboratori».
La sua idea innovativa arrivò in un momento di emergenza dove si preferì adottare procedure già conosciute : « Si partì dallo stesso sistema utilizzato per il SarsCoV1. Ora, invece, a livello internazionale sono stati fatti altri 140 lavori che dimostrano la fondatezza della mia idea e ne attestano l’evidenza. I test salivari molecolari hanno la capacità di indagine uguale al tampone naso faringeo. È stata così aperta una nuova via di indagine, decisamente meno fastidiosa, invasiva e complicata».
La notizia odierna è che da maggio, la Lombardia utilizzerà i test salivari molecolari in ambito scolastico: « Questi test, meno invasivi e più semplici da utilizzare, hanno la stessa validità del tampone nasofaringeo molecolare. Ci consentiranno pertanto di attuare un monitoraggio ancora più accurato della diffusione del virus, senza la necessità di impiegare personale sanitario, che potrà dedicarsi alla campagna vaccinale e alla cura dei pazienti ricoverati e non negli ospedali» ha spiegato il Presidente Fontana che ha però citato la sperimentazione attuata dall’Università degli Studi di Milano nel comune di Bollate.
«La richiesta di utilizzare i salivari molecolari – ha spiegato – era già stata avanzata diversi mesi fa al Cts nazionale senza ottenere risposte. Finalmente ieri il ministro Speranza ha confermato che tutti i tipi di test già autorizzati in Paesi che fanno parte del G7 possono essere utilizzati anche in Italia. Pertanto, considerando che questo test ha già ottenuto l’autorizzazione in gran parte di questi tra cui la Francia, Usa e Giappone, la nostra regione sarà la prima ad utilizzarlo in Italia, in sostituzione del tampone molecolare nasofaringeo, al momento unico strumento per confermare la positività al Covid-19».
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