Dalla Valgrande a Fondotoce: domenica il ricordo dell’eccidio del 1944
È il ricordo del sacrificio di 41 uomini e una donna uccisi dai nazifascisti durante il rastrellamento sul massiccio sopra Verbania. Tanti dei partigiani caduti venivano dalla zona del Varesotto e dell'Alto Milanese
La commemorazione ufficiale si tiene domenica 20 giugno a Fondotoce, ma tanti sono gli eventi che nell’arco di quattro giorni fanno memoria dei tanti partigiani, patrioti e civili caduti durante il rastrellamento della Valgrande del 1944.
Domenica come ogni anno dal 1945 il momento principale è più alto è la cerimonia a Fondotoce, al Sacrario della Casa della Resistenza: si commemora la strage dei “42 martiri”, l’esecuzione di massa in cui vennero fucilati 41 uomini e una donna catturati prevalentemente in Valgrande, ma anche verso il Limidario. L’appuntamento è alle 11: l’orazione ufficiale è affidata a Valentina Cruppi, sindaca di Marzabotto, il Comune emiliano colpito dalla più grave strage di civili avvenuta durante la guerra.
Alla Casa della Resistenza è prevista l’apertura della nuova mostra “Sguardi sul mondo offeso – Donne che hanno trasformato il dolore in resistenza, memoria e arte”, con opere di Nicoletta Immorlica.
Le commemorazioni per il 77°Anniversario inizieranno già stasera, giovedì 17 giugno, alle 18, con la “S. Messa in ricordo di tutti i Caduti Partigiani nelle valli”, alla cappella della Pace, Madonna di Santino.
Sabato 19 giugno 2020 alle 21.30 partirà la fiaccolata commemorativa, con avvio da Villa Caramora a Intra, allora teatro delle torture naziste e luogo del comando della SS Polizei.
Un’ora prima a Baveno si terrà la cerimonia al “cippo dei 17 martiri” sul lungolago, che ricorda l’altra grande strage di partigiani fatti prigionieri avvenuta a valle (altri eccidi avvennero invece in montagna, sugli alpeggi, come i 18 fucilati a Pogallo).
Dopo la commemorazione, con il Corpo Musicale di Baveno, partirà anche da Baveno la fiaccolata per Fondotoce.
L’arrivo delle due fiaccolate a Fondotoce è previsto alle 22.40.
La memoria del rastrellamento è fortemente legata anche alla provincia di Varese e all’Alto Milanese: moltissimi dei giovani presenti sui monti della Valgrande erano originari in particolare della zona tra Busto, Samarate e dintorni. Un legame diretto – nella figura di Nino Chiovini – esisteva anche con la zona dell’Ovest Ticino, a Cuggiono e i dintorni, da cui partivano giovani e anche aiuti alle brigate di montagna.
Il rastrellamento nazifascista del ’44, morte e rinascita della Val Grande
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