La prima stazione ferroviaria dedicata al Parco del Ticino
In realtà esiste già, ma cambierà nome per sottolineare il legame con il Parco. È forse l'ultima sopravvissuta vera tra le stazioni "fluviali"
Il Parco del Ticino, dal 18 luglio 2021, avrà anche una sua stazione. La più vicina in assoluto alle acque del “fiume azzurro”.
La fermata in realtà esiste già: Ponte Ticino, sulla linea Milano-Saronno-Novara gestita da Ferrovie Nord (la foto sotto è di Giorgio Stagni, originale qui). Solo che ora prende ufficialmente il nome della preziosa area naturale fluviale, bene Unesco tutelato da due diversi enti, il Parco Lombardo della Valle del Ticino sulla sponda sinistra e il Parco Ticino-Lago Maggiore in sponda destra.
La fermata è sulla riva piemontese, amata e frequentata soprattutto d’estate da amanti del fiume, pescatori, bagnanti, clienti dei ristoranti vicini al fiume.
La richiesta di ribattezzarla come “porta” del parco pare sia partita dalla lombarda Turbigo, ma la fermata si trova in territorio di Galliate e così, per analogia con altre fermate FerrovieNord, alla fine il nome ufficiale è “Galliate Parco del Ticino”. Nascerà ufficialmente il 18 luglio, alla riapertura della linea dopo lo stop per lavori sul ponte di Turbigo.
Le stazioni dei Parchi sulla rete di Trenord
Non è l’unica stazione FerrovieNord dedicata a un parco: addirittura dentro ai confini di Milano si trova la fermata Bruzzano Parco Nord (accanto al parco urbano che fa parte della cintura verde del Parco Nord, appunto). Appena fuori da Milano c’è Garbagnate Parco delle Groane, che ha assunto questo nome nel 2009. La stessa “dedicazione” alla zona di bosco e brughiera si trova anche associata alla fermata di Ceriano Laghetto-Groane.
E ancora sulla rete Rfi-Fs c’è Biassono-Lesmo Parco, che fa riferimento (ma senza citarlo del tutto) al Parco di Monza, che a sua volta fa parte del Parco della valle del Lambro.
Fiume e treno, un legame di lungo corso
Di certo Galliate-Parco del Ticino è la stazione più vicina al fiume azzurro: con un percorso di meno di 300 metri tra binari e acque “batte” di poco Sesto Calende.
In passato le fermate ferroviarie “balneari” o comunque a servizio dei fiumi erano molto diffuse: in fin dei conti i fiumi erano il mare dietro casa, in tempi in cui non esisteva ancora il turismo di massa. In alcuni casi erano pensate come punto di transito sul fiume: nella zona del Ticino c’era ad esempio la stazione Porto di Varallo Pombia, che serviva da accesso al “porto natante”, vale a dire al traghetto a fune che portava in sponda lombarda, là dove ora c’è un ponte.
La valle del Ticino tra Varallo e Somma Lombardo: in alto a sinistra la stazione di Porto di Varallo Pombia, nelle acque del fiume si riconosce il traghetto a funeDopo la costruzione del ponte di Porto Della Torre (che ha “dentro” anche una centrale elettrica), la stazione è rimasta comunque a lungo attiva come accesso al fiume, in una zona di passeggiate a filo d’acqua e ristoranti gettonati di domenica negli anni del Dopoguerra. È stata formalmente chiusa solo nel febbraio 2014, anche se da anni era in disuso e il viaggiatore che ci fosse sceso si sarebbe ritrovato quasi prigioniero della stazione e dei rovi.
La fermata di Salceta, nel Senese, nel 2010. Foto Ernesto Imperato, da Trenomania (clicca qui per l’originale)Sempre sul Ticino esisteva una fermata vicinissima al fiume anche tra Abbiategrasso e Vigevano, scomparsa negli anni Sessanta. Alcuni luoghi in riva ai fiumi erano autentici paradisi, a volte quasi inaccessibili con altri mezzi: sul fiume Ombrone – in Toscana – era molto amata dai pescatori la zona della fermata di Salceta: la stazione è ormai chiusa e per arrivare in quella zona si devono fare chilometri di strade bianche. È un po’ il paradiso dei pescatori: difficile da raggiungere, come un vero paradiso.
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