Tensione allo stabilimento Leonardo di Venegono: blocco degli straordinari se il premio di risultato è dimezzato nein
Lo sciopero di ieri è scattato spontaneamente durante le assemblee. La reazione dei dipendenti è stata forte. Il problema è il mancato raggiungimento degli obiettivi a livello di One Company, ma nel 2020 e ancora oggi viene chiesto a centinaia di lavoratori di fare straordinari per poter mantenere le scadenze di consegna dei velivoli previste per metà agosto
Quella di ieri è stata una giornata amara per i dipendenti di Leonardo, l’azienda a partecipazione pubblica più importante del Paese. Lo sciopero allo stabilimento di Venegono Superiore non era nei programmi ma è stata una reazione spontanea dei lavoratori. Durante le assemblee previste per illustrare il contratto integrativo, si sono trovati di fronte a una sorpresa che ha cambiato il corso e il significato stesso delle assemblee: il taglio del 45 per cento del premio di risultato.
Nella fabbrica di Venegono, al momento dell’annuncio, erano presenti anche i rappresentanti nazionali dei sindacati dei metalmeccanici, Claudio Bonzato della Fiom Cgil, Marco Zanocco della Fim Cisl e Bruno Cantonetti della Uilm. Insieme a loro i coordinatori della rsu (Carlan e Tesoro della Fiom, Bernaschina e Balbarani della Fim Cisl dei laghi, Zito e Manduca della Uilm) che hanno provato a spiegare ai lavoratori le ragioni di quella decisione, senza però sortire l’effetto sperato. E dopo qualche momento di forte tensione è immediatamente scattato lo sciopero e il presidio di protesta all’interno dell’azienda.
GLI INDICATORI INTOCCABILI
La decisione dei vertici di Leonardo poggia su indicatori economico-finanziari per definizione variabili e sui quali il sindacato può fare ben poco, se non nulla. In pratica non è stata raggiunta la soglia minima di risultato prevista e pertanto scatta la pesante decurtazione del premio che tradotto in cifre significa svariate migliaia di euro in meno in busta paga. Diverso invece è il risultato relativo allo stabilimento di Venegono che ha raggiunto ampiamente quell’obiettivo e rappresenta il 55% di quel premio. «Credo che la ragione di una reazione così forte sia proprio questa – spiega Savino Tesoro coordinatore della rsu Fiom dello stabilimento – Nel 2020 e nel pieno del lockdown questi lavoratori hanno dato una disponibilità importante per mantenere gli impegni e le commesse prese dalla società. Centinaia di loro hanno fatto straordinari il sabato e la domenica e ora gli viene detto che quel premio non gli spetta integralmente. Sono lavoratori ben informati che leggono le dichiarazioni dei vertici aziendali sugli obiettivi e questa situazione l’hanno vissuta come una beffa».
BLOCCO DEGLI STRAORDINARI
Se proprio bisogna trovare un capo espiatorio, bisognerebbe scandagliare tra quelle attività di Leonardo che hanno fatto crollare quegli indicatori, compromettendo il premio di risultato complessivo. E nell’anno della pandemia altro non può essere che il settore aeronautico civile. Il blocco degli straordinari per lo stabilimento di Venegono avrebbe un impatto devastante perché Leonardo ha commesse importanti da finire e consegnare entro metà agosto. L’agitazione riguarda tutti i siti della società, tra cui ci sono anche quelli di Cameri e Caselle. «Come rsu – conclude Tesoro – abbiamo già chiesto al responsabile delle risorse umane gli indicatori di sito per poterli comunicare ai lavoratori e con loro decidere cosa fare, a partire dal blocco degli straordinari».
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