Dai servizi a Emirates, è sciopero negli aeroporti
La compagnia araba è stata la prima ad annunciare un taglio, sul segmento del cargo. Ma nel mondo dell'aviazione serpeggia molta preoccupazione
È finito il blocco dei licenziamenti e ora lavoratori e sindacati si preparano ad una dura battaglia per difendere i posti di lavoro in un settore – quello dell’aviazione civile – molto esposto ai rischi della pandemia. E i licenziamenti già non sono solo uno spettro, ma realtà, come mostra il caso di Emirates, pronta ad “alleggerirsi” sul segmento cargo. (nella foto: manifestazione dell’handling a Malpensa)
Martedì 6 luglio scatta lo sciopero nazionale del trasporto aereo, per 24 ore di fila. I sindacati di categoria – Filt Cgil, Uiltrasporti ed Ugl TA – scendono in piazza per dire no ai licenziamenti per tutto il settore, per chiedere un tavolo di crisi permanente sul trasporto aereo per la risoluzione delle crisi delle società di gestione aeroportuale, degli handlers, del catering e di tutti i vettori, per l’applicazione dell’art.203 del decreto rilancio sui minimi contrattuali, il rifinanziamento del fondo di solidarietà del trasporto aereo. Una mobilitazione che tocca anche Malpensa, anche se il presidio per l’intero sistema aeroportuale milanese è concentrato su Linate.
Il caso di Emirates Cargo
Una vicenda particolare e specifica è quella di Emirates, la compagnia araba (con forte presenza anche in Italia) che già nel 2020 aveva ipotizzato radicali ristrutturazioni per affrontare le perdite legate alla contrazione di traffico a medio-lungo raggio, segmento molto rilevante della compagnia.
I tagli in Italia riguardano il ramo del cargo, con il licenziamento di 87 lavoratori sui complessivi 157, con contestuale vendita del ramo d’azienda italiano dedicato alla gestione delle merci a Cargo Plus Srl, controllata della tedesca Cargo Plus Gmbh. I lavoratori della compagnia nei giorni scorsi hanno ricevuto le lettere che imponevano la scelta di trasferirsi nella nuova società con l’applicazione del Ccnl del commercio (anziché il contratto del trasporto aereo) pena il licenziamento ‘consensuale’, che escluderebbe la possibilità di accedere alla Cassa Integrazione e ad altri ammortizzatori sociali.
La vicenda è anche un po’ un paradossale, perché il segmento cargo è l’unico che sta “tirando” a livello mondiale e in particolare a Malpensa, principale scalo merci in Italia.
Mentre al contempo sul fronte passeggeri le perdite sono enormi: il gruppo Emirates ha presentato quest’anno il suo primo bilancio di perdita in oltre 30 anni, con una perdita di 6 miliardi di dollari.
«Questo comporterebbe la perdita di tutele normative e sociali per le lavoratrici ed i lavoratori coinvolti e ancor di più contribuirebbe a favorire il fenomeno di dumping sociale e salariale che cerchiamo di contrastare da anni in quanto maggior causa dei conflitti sociali» commentano Filt Cgil, Fit Cisl, Uilt e Ugl Trasporto aereo. «Anche per Emirates deve valere il rispetto dell’articolo 203 del Decreto rilancio che prevede per tutti i vettori aerei e tutte le imprese che operano e impiegano personale sul territorio italiano l’applicazione ai propri dipendenti di trattamenti retributivi non inferiori a quelli minimi stabiliti dal Ccnl del trasporto aereo».
Sciopero trasporto aereo, presidio a Linate
Al di là dei licenziamenti, in questa fase (come già pre-pandemia) il contenimento delle perdite passa proprio anche dagli interventi sui contratti o dal ricorso al lavoro precario da parte delle aziende: un tema ricorrente, che fa sì che i sindacati confederali tornino a chiedere anche in questa fase, nel caso del sistema aeroportuale milanese, una “clausola di sito” di Linate e Malpensa, “in difesa dell’occupazione e dei diritti acquisiti”, per evitare il dumping salariale nei servizi sul mercato (come l’handling).
C’è poi anche l’attività del sindacato di base, che ad esempio anche in settimane recenti ha denunciato il ricorso al precariato, con trasferimenti imposti tra Linate e Malpensa (sempre nei servizi handling).
Non vanno poi dimenticate ci sono alcune specifiche situazioni legate alle compagnie aeree, che pure in questa fase sono meno in “emergenza”: la vertenza sulla sempre fragile Alitalia è parzialmente “congelata” in attesa della newco, prevista per ottobre. Mentre è di pochi giorni fa il rinnovo della Cassa Integrazione per sei mesi per Air Italy, la compagnia messa in liquidazione proprio alla vigilia della pandemia, con 1400 lavoratori tra Olbia e Malpensa.
Nel giorno dello sciopero del 6 luglio, Filt Cgil, Uiltrasporti ed Ugl Trasporto Aereo saranno in presidio con i lavoratori all’aeroporto di Milano Linate, piano arrivi zona parcheggio Ncc, dalle 10 alle 14.
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