Situazione “fuori controllo” al Cargo di Malpensa, gli spedizionieri chiedono manutenzione
Il nubifragio di metà settembre ha lasciato uno strascico di disagi e ritardi nello smistamento delle merci. Le associazioni di categoria chiedono un piano d'intervento urgente
Dopo il nubifragio di metà settembre e l’allagamento di Cargo City, ora le associazioni di categoria degli spedizionieri chiedono interventi «il prima possibile» nel comparto merci di Malpensa.
Alsea e Anama hanno scritto a Sea, la società di gestione degli scali milanesi, per chiedere un piano complessivo, che possa anche anticipare i futuri investimenti sull’area cargo. «Ci sono interventi a uffici, spazi comuni, magazzini, piazzale e dotazioni che non possono più essere posticipati e che sono necessari e indispensabili per la funzionalità dell’aeroporto».
L’ampliamento dell’area cargo è il “cuore” degli investimenti per il nuovo Masterplan che Sea sta approntando (è stato appena presentato il nuovo piano rivisto). Le due sigle degli spedizionieri chiedono però Sea di «non aspettare l’approvazione del Masterplan2035, ma di prevedere con urgenza un piano di interventi di manutenzione da realizzarsi il prima possibile, per preservare la centralità di Malpensa come primo scalo cargo italiano».
L’ultimo allagamento ha mostrato diverse fragilità della cargo city, con infiltrazioni massicce d’acqua, black out anche di ore e blocco degli impianti. Secondo la casa di spedizioni Barbarini & Foglia – citata dal portale specializzato Air Cargo Italy – la situazione a Cargli City sarebbe infatti «fuori controllo» negli spazi dei due principali operatori, Alha e da BCube.
Uno “scroscio” d’acqua nei magazzini di Cargo City, nella mattina di venerdì 17 settembre, il giorno dopo al nubifragioLa direzione di Alha, riporta sempre Barbarini & Foglia, «ha informato che il proprio staff integrato a Malpensa per l’occasione da 31 nuove unità – sta lavorando incessantemente per smaltire le giacenze accumulate», particolarmente abbondanti a causa di un blocco – integrale o parziale – prolungatosi per tre giorni, come denunciava anche il sindacato di base molto attivo a Cargo City. «Leggermente migliore» viene invece valutata la situazione di BCube-Malpensa.
In Alha aveva pesato in particolare lo stop degli impianti elettrici per un giorno intero: adesso si sta lavorando anche con la formazione di bancali a terra, per velocizzare il recupero delle merci accumulate. In aggiunta al nubifragio si è aggiunto anche lo sciopero del 24 settembre, convocato dai confederali e dal sindacato di base anche per denunciare le condizioni di lavoro.
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