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Bracconieri da mezza Lombardia a caccia nelle campagne tra Arconate e il Ticino

I Carabinieri Forestali del Nucleo Cites hanno sequestrato a cinque cacciatori 81 allodole, utilizzate illegalmente come richiami vivi e richiami elettronici, entrambi illegali

carabinieri forestali

Nel fine settimana appena trascorso i Carabinieri Forestale di Milano sono stati impegnati in intensa attività antibracconaggio. Il Nucleo CITES di Milano e la Stazione Carabinieri Forestale di Magenta hanno effettuato una serie di controlli sulla caccia di pianura.

Il Nucleo CITES è l’unità specializzata dei Carabinieri Forestale, preposta alla tutela degli animali e delle piante, nel rispetto delle normative di protezione nazionali ed internazionali. Nel caso è stata utilizzata per rafforzare l’intervento della Stazione territorialmente più interessata dall’azione di contrasto alle violazioni della normativa venatoria.

I controlli effettuati sono stati una decina. A conclusione di essi, cinque persone sono state segnalate alle Procure della Repubblica di Busto Arsizio, Milano e Pavia, competenti sui diversi territori ove si è operato. I fatti sono stati accertati nei comuni di Albairate, Arconate e Cuggiono. Le persone segnalate sono due persone residenti in provincia di Bergamo, due in provincia di Brescia ed una di Milano.

In totale sono state sequestrate 81 allodole, utilizzate illegalmente come richiami vivi. Si tratta di passeriformi, utilizzati come richiami per la caccia ad esemplari della stessa specie. Sono state sottoposte a sequestro in quanto riportavano anelli identificativi non conformi o contraffatti. Gli animali verranno, quanto prima, affidati ad idonei centri di recupero. In un caso è stato anche sequestrato un fucile da caccia ed un richiamo elettronico per avifauna, vietato nell’esercizio dell’attività venatoria. Tutti i sequestri, delle allodole, dell’arma e dei mezzi vietati di caccia, sono stati convalidati dalle rispettive Procure della Repubblica.

I mesi di ottobre e di novembre sono quelli di maggior interesse per l’esercizio dell’attività venatoria in pianura. Il ricorso a richiami vivi illegali, contrassegnati con anelli contraffatti o non conformi, è una delle violazioni più frequenti. Anche l’utilizzo di richiami elettronici costituisce una violazione non di rado riscontrata durante i controlli venatori. Sono tutti comportamenti vietati dalla normativa vigente a tutela della fauna, che a norma di legge è patrimonio indisponibile dello Stato.

L’azione dei Carabinieri Forestale viene orientata sempre ad assicurare il pieno rispetto della legge. Anche tali controlli hanno lo scopo di assicurare che il legittimo esercizio dell’attività venatoria venga svolto nel rispetto delle norme della legislazione venatoria, di tutela della fauna e del benessere animale.

Il forte impegno dei Carabinieri Forestale proseguirà ulteriormente per tutto il prosieguo della stagione venatoria allo scopo di prevenire e reprimere ogni forma di violazione alla legge venatoria ed a salvaguardia del patrimonio naturalistico.

Pubblicato il 10 Novembre 2021
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