A Samarate parte il primo progetto che attiva chi ha il reddito di cittadinanza
Una percettrice del RdC presterà servizio in municipio a Samarate e si occuperà dell'accoglienza. Cinque gli altri progetti allo studio
![Samarate generica generiche](https://www.varesenews.it/photogallery_new/images/2021/12/samarate-generica-generiche-1271963.610x431.jpg)
Dopo un lungo percorso, a Samarate questa mattina, giovedì 30 dicembre, è partito il primo Puc (Progetti utili alla collettività, ndr), che permette alle amministrazioni locali di impiegare in diversi progetti i percettori del Reddito di cittadinanza.
L’avvio del primo Puc era stata annunciata dal sindaco Enrico Puricelli, al momento dell’intervista di metà mandato.
La volontaria sarà impiegata in municipio e si occuperà dell’accoglienza all’ingresso, per misurare la temperatura a chi dovrà accedere al palazzo comunale. «Il progetto prevede un impiego dalle otto ore alle sedici settimanali» spiega l’assessore Nicoletta Alampi.
Si tratta di un aiuto a un settore, quello degli uffici comunali, che sta vivendo un momento di grande difficoltà a causa della perdita di personale.
«L’inserimento di una persona ci consente di “liberare” una persona oggi impegnata all’ingresso» continua il sindaco Puricelli.
Gli altri progetti Puc
In cantiere ci sono altri progetti, sempre legati all’accoglienza che dovrebbero partire con il nuovo anno: in biblioteca e in villa Montevecchio (dovranno misurare la temperatura e aiutare il personale) e, infine, all’ufficio tecnico (attività di base come consegnare il calendario per il ritiro dei rifiuti o sostituire i bidoncini rotti).
Si è pensato anche a inserire le persone tra gli “Angeli custodi“, nella sorveglianza fuori dalle scuole elementari e nell’attraversamento degli studenti in sicurezza sulle strisce pedonali; sempre nel mondo della scuola, alcuni verranno impiegati nel servizio sport-scuola per affiancare gli educatori.
Infine, c’è la possibilità di essere inseriti tra i volontari dell’ambiente.
Di quante persone parliamo? «Oltre ai circa 76 in carico al nostro servizio per il patto d’inclusione social, ci sono anche i nominativi (45) dei percettori in carico al centro per l’impiego interessati dal patto del lavoro anch’essi caricati sul portale da abbinare ai progetti» conclude Alampi.
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