Spedizioni in ritardo? “A Malpensa merci ferme da dieci giorni”
Le associazioni di categoria degli spedizionieri denunciano le forti difficoltà al magazzino Mle: "Intervenga la direzione aeroportuale". Un problema innescatosi con l'alluvione del settembre scorso
Spedizioni in ritardo in vista del Natale? Una parte del problema è legato alla situazione della Cargo City di Malpensa. Lo denunciano le due maggiori associazioni di categoria degli spedizionieri, Anama e Alsea, che già a ottobre avevano lamentato i problemi a Cargo City – in particolare al magazzino MLE – e il rischio di una paralisi del sistema.
«Tutti siamo a conoscenza della situazione di congestionamento aeroportuale che interessa tutti gli aeroporti d’Europa, tuttavia la situazione che si è venuta a creare a Malpensa nel magazzino MLE – B3 ci pare giunta a un punto di non ritorno: devono essere intraprese azioni forti da parte degli organi competenti» dice Alessandro Albertini, presidente di Anama.
A Malpensa il problema specifico è stato innescato anche dai danni dell’alluvione del settembre scorso. «Nei piazzali aeroportuali ci sono merci arrivate da oltre dieci giorni che non vengono rese disponibili per la consegna».
Uno scroscio d’acqua dal tetto del magazzino cargo, all’indomani del violentissimo temporale del 16 settembre 2021Il problema certo tocca il periodo natalizio e le spedizioni per i clienti dell’e-commerce, ma non solo. «I clienti sono disperati: questa situazione compromette non solo il Natale, ma interi blocchi di produzioni, con importanti ripercussioni sulle vendite e sull’export. Non dimentichiamoci che molta della merce importata viene trasformata in Italia per essere poi nuovamente».
«Gli autisti passano ore e ormai anche giorni in attesa di ritirare la merce» aggiunge Betty Schiavoni, presidente di Alsea. «La situazione è fuori controllo: mancano documenti, non si trovano le spedizioni; le consegne, quando avvengono, sono spesso parziali e non si sa che fine hanno fatto i colli mancanti. Negli ultimi giorni, poi, le merci vengono spostate dal magazzino principale ad altro magazzino e non si sa come fare a farle uscire».
«Abbiamo chiesto l’intervento di Sea alla luce delle carenze che oggi esistono a Malpensa nella cargo city» sottolinea ancora Albertini. «Ci aspettavamo interventi più incisivi, come da regolamento di scalo, ma purtroppo non sono arrivati».
Per questo le due sigle degli spedizionieri chiedono «un deciso intervento della Direzione Aeroportuale di Malpensa» per arrivare a normalizzare la situazione.
«Vista la situazione critica in tutta Europa abbiamo coinvolto Fiata e Clecat. Le imprese di spedizioni non hanno rapporti contrattuali con gli handler ma solo con i vettori e nel caso dell’import sono i nostri agenti esteri. Tuttavia, crediamo sia fondamentale ottenere una maggior tutela delle nostre imprese in situazioni come quella creatasi a Malpensa, la quale evidenzia, ancora una volta, quanto i rapporti contrattuali nel nostro settore siano complessi e spesso poco chiari. Una situazione che intendiamo porre prossimamente anche all’attenzione del Mims».
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