“No alle esternalizzazioni”. La protesta a Milano Linate davanti alla sede Sea
La mobilitazione ha unito sia i sindacati confederali sia le sigle autonome e di base. L'azienda ribadisce l'intenzione di procedere e i lavoratori rilanciano con nuove iniziative
Giornata di sciopero a Milano Linate e Malpensa “contro lo smembramento dell’Azienda e l’esternalizzazione dell’Ict da parte di Sea Spa e dal suo maggior azionista, il Comune di Milano”.
La mobilitazione ha visto schierate le sigle del blocco confederale – Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti e Ugl Ta – sia quelle autonome e di base, quali Usb, Cub Trasporti e Flai.
Al di là dello sciopero, fulcro della protesta è stata soprattutto la palazzina dirigenziale Sea all’aeroporto di Milano Linate, dove si è concentrato il presidio. L’iniziativa dei lavoratori ha contestato in modo forte anche la proprietà, il Comune di Milano, con diversi slogan che facevano riferimento al sindaco Sala. Centocinquanta circa i lavoratori presenti: una delegazione di otto (per otto sigle) sono saliti in colloquio con l’ad Armando Brunini.
I sindacati contestano l’operazione di oggi (l’esternalizzazione dei servizi informativi) e soprattutto temono che questo passaggio sia “foriero di ulteriori espulsioni di lavoratori dal perimetro di Sea”. Uno dei settori per cui è prevista una cessione è in particolare Sea Energia, la controllata che si occupa della produzione di energia per i due scali aeroportuali di Milano. Una cosiddetta attività non-aviation, seppur legata direttamente all’infrastruttura di trasporto.
Contro questa prospettiva chiaro è il messaggio che i lavoratori e il sindacato hanno lanciato forte alla dirigenza di Sea e al Comune di Milano: sono contro la logica di Sea e del Comune di Milano di espulsione di tutte le attività non considerate di core business dagli aeroporti lombardi, “con l’unico obiettivo della compressione dei costi , a discapito della qualità dell’occupazione, dei valori identitari e dei diritti economici e normativi dei lavoratori , che peggiorerebbero sicuramente con questa operazione di svendita”.
«Abbiamo chiesto un passo indietro ma ci hanno confermato che vanno avanti, con l’appoggio del Cda, per rendere più snella la società per stare sul mercato. Per questo per noi è l’inizio dello smantellamento» dice Giovanni Cervone, della Cub Trasporti.
I sindacati confederali minacciano ora di intensificare la lotta: “Chiediamo a Sea e al Comune di Milano di interrompere questa iniziativa, aprendo al dialogo con le Organizzazioni Sindacali, o la mobilitazione dei lavoratori e del sindacato continuerà e sarà ancora più forte e decisa, con presidi sotto il Comune di Milano e con il prossimo sciopero di 24 ore”.
«Il 24 o 25 gennaio ci sarà un incontro tra Comune, Sea e rappresentanti sindacali» rilancia Cervone della Cub Trasporti. «In quell’occasione faremo un presidio sotto Palazzo Marino». Mobilitazione unitaria, sia dei confederali che delle sigle di base.
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