A Somma Lombardo quattro pietre d’inciampo per le vittime del nazifascismo
Sono Isaia Bianco, Giorgio Giuseppe Casale, Bruno Colombo e Carlo Giuseppe Emilio Mossolani i cittadini di Somma Lombardo che non sono tornati dai lager nazisti. L'amministrazione si impegna a richiedere le pietre d'inciampo in loro ricordo
Quattro “pietre d’inciampo” in ricordo dei sommesi deportati nei lager nazisti: si tratta di Isaia Bianco, Giorgio Giuseppe Casale, Bruno Colombo e Carlo Giuseppe Emilio Mossolani. (Foto generica)
Le pietre d’inciampo sono un’iniziativa dell’artista tedesco Gunter Demnig, per fare memoria delle vittime del nazifascismo con un “segno” dentro alle città e alle comunità. Ogni pietra – previo il benestare della famiglia – viene posta in strada di fronte alla casa luogo dove viveva una vittima e riporta il nome e il giorno in cui è stata deportata e uccisa.
La mozione è stata presentata dal gruppo d’opposizione Lega, giovedì 24 febbraio, in consiglio comunale di Somma Lombardo e ha trovato tutta l’amministrazione favorevole ad attuare l’iter di ricerca e di richiesta all’associazione dell’artista tedesco per ottenere le pietre.
Le pietre d’inciampo in provincia
Attualmente in provincia di Varese, i Comuni che hanno attivato l’iter sono Samarate (la richiesta per Amedeo Magnaghi è stata approvata e l’Anpi, insieme all’amministrazione, è in attesa della pietra), mentre Gallarate che ha recentemente ricevuto tre pietre d’inciampo in ricordo di Vittorio Arconti, Clara Pirani Cardosi e Lotte Froëhlich; così come Saronno (la pietra è in ricordo di Luigi Caronni, morto a Mathausen), Solbiate Olona (dedicate a Pietro Moroni e Pietro Girola), Tradate e Varese.
Tredici nuove pietre d’inciampo in provincia, dedicate ai partigiani deportati
Quattro pietre, quattro storie
La mozione è stata depositata a inizio gennaio e da quel momento l’assessora alla Cultura Donata Valenti ha svolto delle ricerche ciperacea verificare che ci fossero dei cittadini sommesi che avessero vissuto la tragedia della Shoah: «Abbiamo cercato di fare un approfondimento sulla richiesta. Iter abbastanza lungo però fattibile».
Carlo Mossolani, classe 1920, morì a 24 anni ad Auschwitz. Come ricorda Carlo Ferrario nel volume Patrioti sommesi morti per la libertà, Mossolani fu arrestato dalle SS tedesche il 22 marzo 1944 per propaganda antifascista. Fu incarcerato a Milano, Fossoli e Bolzani prima di partire per il campo di concentramento di Mauthausen il 5 agosto, ultimo giorno di cui si ebbero sue notizie.
Una storia simile a quella di Bruno Colombo, partigiano catturato dai nazifascisti e deportato a Fossoli: morì in una rappresaglia fascista nell’estate 1944. Il suo corpo fu buttato in una fossa comune insieme a quello di tanti altri partigiani.
Fu arrestato insieme a Isaia Bianco (classe 1927), originario di Pieve di Soligo e trasferitosi a Somma in giovane età: apprendista operaio, aderì da alla causa antifascista, trainando l’amico Colombo. Anche lui fu deportato a Fossoli e successivamente deportato a Mauthausen, dove trovò la morte il 27 luglio 1944.
Morì in Germania il 3 febbraio 1945 Giorgio Giuseppe Casale, sergente del terzo reggimento “Savoia Cavalleria”.
Il dovere del ricordo
La proposta ha trovato naturalmente tutti i gruppi favorevoli. «Il Pd vota a favore di questa mozione, pur con tutte le condizionali dell’iniziativa delle pietre riteniamo che lo spirito della mozione ci trova favorevoli», è intervenuto Angelo Ruggeri, «una delle quattro persone è Bruno Colombo, patriota arrestato dai nazifascisti e portato a Fossoli – un campo di transito da cui sarebbe dovuto essere caricato verso i lager – dove però incorse in una rappresaglia nazista e venne fucilato in una domenica di luglio del 1944. Insieme alle altre 46 vittime fu ricordato lo scorso luglio dal compianto presidente del Parlamento Europeo, David Sassoli, insieme alla presidente della Commissione europea Ursula Von Der Leyen».
Così anche Castrenze Calandra (Sinistra per Somma): «Bisogna ricordare per evitare che simili abomini si ripetano. La tutela dei più deboli dovrebbe essere dovere di tutti, non solo della politica». Anche Somma al centro e Somma civica si sono aggiunte allo spirito di tutto il consesso comunale.
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