Accesa la fiamma olimpica di Pechino; anche il leader cinese Xi Jinping alla cerimonia
Al via i primi Giochi invernali organizzati dalla Repubblica Popolare. Gli azzurri hanno sfilato per penultimi con addosso una mantella tricolore, preceduti dalla portabandiera Moioli. Due giovanissimi gli ultimi tedofori
Con la consueta e spettacolare cerimonia di apertura, si sono aperte oggi – venerdì 4 febbraio – le Olimpiadi invernali di Pechino, le seconde per la capitale cinese dopo quelle estive del 2008. Identico il palcoscenico scelto per la sfilata iniziale, il celebre Stadio Nazionale conosciuto anche come “nido d’uccello” per la forma e per l’architettura esterna.
All’evento ha partecipato anche Xi Jinping, il segretario del Partito Comunista e quindi l’uomo più influente della politica cinese; accanto a lui Thomas Bach, presidente del Comitato Olimpico Internazionale. La cerimonia diretta dal regista Zhang Yimou ha impegnato oltre tremila comparse (molti i bambini e i ragazzi), alternando momenti di spettacolo con riferimenti marcati alla nazione ospitante ad altri in cui si è celebrata l’universalità dei Giochi Olimpici, anche se è noto che diversi leader politici hanno scelto la strada del boicottaggio diplomatico per protestare contro le politiche cinesi contrarie in diverse circostanze ai diritti umani.
Tutto comunque è filato liscio in una cornice molto fredda (la temperatura era intorno ai -10° centigradi) e con tribune con capienza massima fissata al 60% per via delle disposizioni anti-covid. Una situazione complicata da gestire, quella del contagio, da parte delle diverse squadre nazionali costrette a utilizzare quarantene e isolamenti per contenere le positività (tra i tanti, anche lo slittinista azzurro Fischnaller).
La bandiera a cinque cerchi è entrata nello stadio portata da sei glorie passate dello sport cinese, e sono stati atleti locali anche quelli che hanno rivestito il ruolo di ultimi tedofori: in controcorrente l’accensione del braciere che al posto di essere affidata a un grandissimo del passato è stata concessa a due giovanissimi nati negli anni Duemila. Si tratta della fondista Dinigeer Yilamujiang (di etnia uigura, una di quelle perseguitate dal regime) e Zhao Jiawen, specialista della combinata nordica (salto e sci di fondo).
L’Italia – che tra quattro anni ospiterà le gare con Milano-Cortina 2026 – ha sfilato per penultima, subito prima della Cina padrona di casa (la sfilata è stata aperta come tradizione dalla Grecia) con la campionessa bergamasca dello snowboard Michela Moioli nel ruolo di portabandiera. Gli azzurri si sono presentati con un curioso “poncho” bianco-rosso-verde disegnato da Giorgio Armani che da alcune edizioni cura le divise della delegazione italiana.
Olimpiadi invernali di Pechino 2022: ecco come seguire i Giochi a cinque cerchi
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