All’Incontro di Besnate si torna agli anni Sessanta con “Belfast”, di Kennetg Branagh
Un film in bianco e nero in cui Branagh torna indietro alla Belfast degli anni Sessanta
Al cinema teatro Incontro di Besnate si preannuncia un weekend che sa di anticamera delle premiazioni Oscar con la proiezione di Belfast, di Kenneth Branagh, la pellicola con cui il regista irlandese riavvolge il tempo e torna indietro agli anni Sessanta, con nostalgia, alla sua città natale.
La programmazione: venerdì 25 febbraio (ore 21.15), sabato 26 febbraio (21.15) e domenica 27 febbraio (16.30 e 20.30).
Trama
Belfast, 1969. Buddy vive con la mamma e il fratello maggiore in un quartiere misto, abitato da protestanti e da cattolici. Sono vicini di casa, amici, compagni di scuola, ma c’è chi li vorrebbe nemici giurati e getta letteralmente benzina sul fuoco, aizzando il conflitto religioso, distruggendo le finestre delle case e la pace della comunità. La famiglia di Buddy, protestante,si tiene fuori dai troubles, non cede alle lusinghe dei violenti e attende con ansia il ritorno quindicinale del padre da Londra, dove lavora come carpentiere. Emigrare è una tentazione, ma come lasciare l’amata Belfast, i nonni coi loro preziosi consigli di vita e d’amore, la bionda Catherine del primo banco?
Kenneth Branagh guarda all’indietro, al tempo della sua infanzia, e costruisce un sentito omaggio alla città che lo ha cresciuto, alla sua forza d’animo, il suo umorismo particolare, l’allegria e la tensione che ne facevano (ne fanno?) un posto unico al mondo.
Il punto di vista del suo alter ego di nove anni, Buddy, è il filtro attraverso cui passa ogni cosa, reso visivamente con un’inquadratura dal basso che denuncia una tendenza alla didascalia che permea sottilmente tutto il film, e che si ritrova, per esempio, nell’uso del canzoniere di Van Morrison: perfetto, ma appesantito da un uso eccessivo, spesso soltanto a rinforzo delle immagini. Che si tratti di peccati di ingenuità o di velleità poco importa, perché il film procede cosìconvinto e sicuro per la sua strada stilistica, assommando idee che sarebbe più corretto definire trovate (dal bianco e nero dei ricordi si esce solo quando si va al cinema o a teatro, perché l’arte è a colori, ma non la tivù, cattiva maestra) e opinabili strumenti grammaticali (abbondano i primi e primissimi piani), che finisce per avere una sua cifra ben definita, persino un suo gusto, senza dubbio una personalità.
Genere: Dramma
Regia: Kenneth Branagh
Con: Jude Hill, Caitriona Balfe, Judi Dench, Jamie Dornan, Ciarán Hinds, Lara Mc Donnell, Gerard Horan, Turlough Convery, Gerard Mc Carthy, Bríd Brennan, Sid Sagar, Colin Morgan, Olive Tennant, Vanessa Ifediora, Mark Hadfield, John Sessions, Mairéad Tyers, Drew Dillon, Leonard Buckley, Kit Rakusen
Durata: 97min
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