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Ci siamo: le Fattorie Visconti tornano di proprietà del comune di Somma Lombardo

La delibera di acquisizione è stata oggetto della commissione Territorio. Il prossimo passaggio sarà nel prossimo consiglio comunale

Riaprono le antiche fattorie Visconti

La riacquisizione da parte della giunta Bellaria delle Antiche Fattorie Visconti di Somma Lombardo si fa sempre più concreta.

Correva l’anno 1988 quando l’immobile comprato dal Comune; poi, nel 2009, lo cedette a Spes ma viste le difficoltà economiche che la municipalizzata sta attraversando a causa della crisi causata Covid-19, i progetti di messa in sicurezza e di riqualificazione sono stati rimandati.

«Ci sono ragioni di grande opportunità per portare a compimento questa operazione, credo che le ragioni di fondo non siano negate da nessuno», ha commentato il consigliere Angelo Ruggeri (Partito democratico).

«È un’opportunità che l’amministrazione comunale si dà concretamente dopo molti anni: quelle precedenti, di tutti i colori, non furono in grado di mettere a bilancio dei soldi per agire; da qui in avanti si avvia la fase operativa che porterà al ripristino delle Antiche Fattorie Visconti».

Le difficoltà di Spes

Con la chiusura del Terminal 2 e di una delle farmacie che gestisce, Spes ha chiuso il 2020 con una perdita di 452mila euro (il 70% in meno rispetto al 2019); numeri che non hanno permesso all’azienda di procedere con la messa in sicurezza.

Da qui la decisione dell’amministrazione di far ritornare le Fattorie all’interno delle proprietà comunale in modo da poter intervenire in prima persona.

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Un primo passaggio c’è già stato: nella commissione di dicembre sono stati presentati il bilancio di previsione e il piano triennale delle opere pubbliche, che contengono per il 2022 la spesa di 780mila euro per la messa in sicurezza del bene. Il voto favorevole è arrivato nel consiglio comunale di fine 2021.

L’acquisizione delle Fattorie

Durante la commissione Territorio di ieri, mercoledì 16 febbraio, si è tornati a parlare dell’acquisizione del bene: il sindaco, Stefano Bellaria, ha ribadito che, per poter operare, c’è bisogno di votare una delibera nel prossimo consiglio comunale affinché, in seguito, Spes possa retrocedere al Comune l’immobile.

«La riprendiamo in pancia per due motivi», ha continuato il primo cittadino, «durante la pandemia Spes ha avuto difficoltà legate alla chiusura della farmacia del T2 e non ha liquidità per intervenire; il Comune vuole intervenire e riportarla al patrimonio dell’ente consentirebbe di partecipare a dei bandi in uscita».

Dopo la riacquisizione, non si partirà da zero:  prima di tutto Spes metterà a disposizione il progetto esecutivo di messa in sicurezza – «su cui non si potrà aprire un dibattito pubblico» -; in seguito si partirà da quanto presentato dalla municipalizzata nel 2019 al bando di Fondazione Cariplo, «e lì se ne potrà parlare».

“L’unica strada percorribile”

Da parte dell’opposizione c’è stata qualche lamentela riguardo le spese di notaio e tasse, infatti Alberto Luigi Nervo (Somma sì), ha chiesto quanto fossero i costi dell’atto notarile (oscillano tra i 4-5mila euro, da sommarsi al 10% delle tasse).

Claudio Brovelli (Sinistra per Somma) ha sottolineato che, data la situazione che sta attraversando Spes, la riacquisizione è l’unica strada percorribile: «La strada da percorrere è una: la cifra da pagare – notaio e tasse – la vedo come un investimento per poi partecipare a bandi e recuperare il denaro per il progetto; è vero che partecipando a dei bandi si rischia. Magari si poteva pensare a questa soluzione prima, ma ora è una scelta da portare avanti con determinazione».

Il prossimo passo? Il voto in consiglio comunale.

Nicole Erbetti
nicole.erbetti@gmail.com
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Pubblicato il 17 Febbraio 2022
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